D- Marzia Carocci,
fiorentina, poetessa, scrittrice, critico letterario, recensionista. Dirigi una
collana di poesia presso la casa editrice TraccePerLaMeta e organizzi eventi
artistici.
Hai partecipato a "
Poeti per il sociale" con le poesie "Strade senza tempo" e
"Nègati", entrambe sull'infanzia negata, la prima per la strage di
innocenti causata dalle guerre e dal terrorismo, la seconda perché
"uccisa" nell'anima dalle azioni vili degli adulti, definiti belve
impure, indifferenti al pianto e alla paura di creature innocenti.
Puoi commentare queste
poesie?
R-
Intanto grazie Annalisa per l'opportunità che mi offri nel presentarmi.
Nonostante
da 25 anni sia una recensionista, trovo difficoltà a commentare le mie due
poesie.
La
poesia proprio perché istintiva e dettata da sensazioni immediate è forse
l'arte letteraria che frena le stesse spiegazioni. Comunque sia, il motivo per
il quale ho scritto “Strade senza tempo” è dovuta alla cronaca che ogni giorno
ascoltiamo, quella cronaca che parla di giovani morti sulle strade a causa
della velocità, dell' incoscienza, dell'alcool. “Strade senza tempo”, sta ad
indicare quelle vie alle quali non si dà importanza basta arrivare veloce,
correre, premere sull'acceleratore e
dove il tempo, spesso, si ferma per sempre. La poesia “Nègati”, invece fa
riferimento all'infanzia rubata, violata, tradita, dove spesso i bambini non
trovano con chi parlare e dove l'adulto diventa sempre più “orco” e meno umano.
Ogni giorno ne sentiamo notizia.
D- Parlaci della Marzia
degli esordi. Da quanto tempo scrivi, come scrivi e cosa ti ispira?
R-
Ho iniziato a scrivere sui tovaglioli di carta, sui diari, dentro ai libri di
scuola. La mia memoria ricorda che da sempre ho avuto questo desiderio. Il mio
primo diario “segreto” l'ho avuto verso i nove anni e da allora non ho mai
smesso. Mio padre scriveva poesie e teneri racconti, io l'ascoltavo ma mai gli
ho detto quanto fosse bravo...Mi chiedi cosa mi ispira a scrivere e come
scrivo. M'ispira tutto ciò che mi fa riflettere o che mi fa male, è molto
difficile che io scriva poesie in momenti di serenità. Scrivo molto
istintivamente, non correggo quasi mai, amo però la musicalità in ogni sua
forma e non solo nella poesia. Credo che la parola vada accompagnata da una
musica interiore.
D- Sei reduce dalla bella
presentazione, a Firenze, del tuo primo romanzo "Il taccuino rosso di
Eleanor", un romanzo sconvolgente che ha come protagonista una bambina
abusata. È un romanzo che sconvolge chi lo legge. E tu con che animo lo hai
scritto? Vuoi raccontare la storia di questo romanzo?
R-
Questo romanzo che è il primo pubblicato dopo sei libri di poesia, nasce da un
ricordo personale.
Andavo a scuola con una ragazzina che subiva
attenzioni da un fratello più grande. A quei tempi la cosa mi sembrò solo
brutta da sentire, ma non comprendevo la gravità del fatto, (avevo 10/11 anni)
Negli anni quella storia, mi è rimasta dentro come un tarlo che scava e che
rode. Per farlo uscire, ho scritto questo libro. Una sorta di purificazione di
un ricordo da bruciare.
D-
Organizzi eventi artistici. Di che genere di eventi si tratta? Cosa ti spinge a
farli e quali emozioni provi? Quali emozioni ti riferiscono i partecipanti? Hai
qualche aneddoto da raccontare, relativamente a tali eventi?
R-
Si, da anni organizzo incontri Nazionali di artisti tramite il gruppo facebook
“Autori e amici di Marzia Carocci”. Ogni sei mesi, convoco da tutta l'Italia un centinaio di artisti di
ogni arte: pittura, poesia, scrittura, fotografia, teatro, scultura, musica
ecc. L'incontro è no profit, nessuno paga niente e tutti sono protagonisti. La
mia soddisfazione è che una volta venuti, tornano sempre e accompagnati da
nuovi artisti. Non ho sponsor, non ho aiuti politici e non ho possibilità
economiche. Tutto quello che faccio è per il grande amore dell'arte e
dell'amicizia nella quale, nonostante ancora venga tradita, ci credo sempre!
Potrei scriverti decine e decine di aneddoti, ma prenderei troppo spazio e non
mi sembra giusto approfittarne.
D- Vorresti scrivere qui e
commentare una terza poesia per te rappresentativa, che vuoi far conoscere al
pubblico di "Poeti per il sociale"?
Dolore
Pianti che slabbrano il silenzio,
e graffiano la carne,
orbite vuote, affossate
sui volti scarniti
di bimbi già vecchi
di corpi secchi e nudi,
e mosche sulla pelle.
Brucia furtivo
l’odio della guerra,
sanguinano lacrime di madri
nel silenzio
che lento si dissolve
tra spari e preghiere.
L’alito della vita
si consuma fetido
nello spettrale soffio
di polvere
che copre i corpi
senz’anima riversi…
Marzia Carocci
Non commenterò la poesia...è solo un
odio verso ogni tipo di guerra
D- Grazie della tua
partecipazione!
R- Un grazie di cuore a te
che ho avuto il piacere di conoscere. Buona vita!
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Poesie di Marzia Carocci per "Poeti per il sociale":
Marzia Carocci:
poetessa,scrittrice e critico
recensionista letterario. Direttrice di collana di poesia Tracce Per La Meta; organizzatrice
di eventi artistici.
STRADE SENZA TEMPO…
Strade
senza tempo
Nei
lividi traguardi,
di
strade mai concluse
fra
lo stridio di gomme
e
gl’interrotti canti,
strage
d’innocenti
e
di anime senz’ali
che
mai ritorneranno
da
madri senza grembo,
qui,
l’innocenza muore
nei
sogni delle fate
che
stanche son tornate
nascoste
nei cassetti
di
quei ragazzi andati
correndo
verso il tempo
che
vile s’è fermato
su
strade senza fiori,
coperte
dal cemento.
NÉGATI
(a
quei bambini che non lo sono stati mai)
Angeli
inermi, piegati, scordati,
senza
più voli, con ali bruciate,
come
fiori , sui campi strappati,
niente
sogni, né storie incantate.
Figli
soli di un tempo violento,
senza
abbracci o certezze d’amore,
tanti
i pianti asciugati dal vento,
quando
il cuore urla invano il dolore.
Figli
nati e occultati da madri,
vite
brevi ,nelle guerre cresciuti,
abbandoni
e violenze di padri,
esistenze
nell’odio taciute.
Nell'infanzia
che è spesso negata,
grida
mute di anime bianche,
l’esistenza
più volte celata
e
di attese ogni giorno più stanche.
Forse
l’uomo è la belva più impura,
che
non ode quei cori di pianto,
né
quei palpiti nella paura,
d’innocenza
che muore nel canto.
Marzia Carocci
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