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Poesie di Maria Ronca per "Poeti per il sociale":
Salve;
sono Maria Ronca, una sociologa che ama scendere in campo e sporcarsi
le mani. Intingo la penna nel vivere per non smettere di dire la mia.
URLA LA POESIA
Cala
la notte
in Afghanistan.
Giovane Donna
rannicchiata nella tua stanza
tra le sinuose gambe
nascondi sotto le vesti
un foglio di carta e una penna.
Viso celato
da velo dorato,
nascondi lacrime amare.
E mentre intingi
il tuo grido di dolore
il foglio s’impregna
di gocce di vita,
sospiri d’amore
speranze, parole mai pronunciate.
Non osi parlare
delle tue pene,
non puoi
significherebbe morte.
Destino crudele
di donna afghana.
E intanto
ogni notte,
rischiando la vita,
urla la poesia:
grida libertà!
Giovane Donna
rannicchiata nella tua stanza
tra le sinuose gambe
nascondi sotto le vesti
un foglio di carta e una penna.
Viso celato
da velo dorato,
nascondi lacrime amare.
E mentre intingi
il tuo grido di dolore
il foglio s’impregna
di gocce di vita,
sospiri d’amore
speranze, parole mai pronunciate.
Non osi parlare
delle tue pene,
non puoi
significherebbe morte.
Destino crudele
di donna afghana.
E intanto
ogni notte,
rischiando la vita,
urla la poesia:
grida libertà!
MALEDETTO ALZHEIMER
Morbo
maledetto
rubi l’allegria
sottrai il dono della parola.
Sguardo perso nel vuoto
di un’esistenza immobile
priva di emozioni.
Rabbia per una vita a metà.
Maledire i ritmi
inerti delle ore
maledire il buio
dei pensieri inespressi
vagare alla ricerca
di una casa ormai abbandonata
cercare una persona ormai defunta
diventare un cassetto in disordine
senza nome
senza memoria
estraneo all'amore della vita
non riconoscere la stessa carne
perduto nel groviglio
l’amico d’infanzia.
Non hai passato
Non hai futuro.
Ora ti guardo
davanti alla finestra
avvolta dal silenzio
sperando in un gesto d’amore
in un tuo sorriso.
rubi l’allegria
sottrai il dono della parola.
Sguardo perso nel vuoto
di un’esistenza immobile
priva di emozioni.
Rabbia per una vita a metà.
Maledire i ritmi
inerti delle ore
maledire il buio
dei pensieri inespressi
vagare alla ricerca
di una casa ormai abbandonata
cercare una persona ormai defunta
diventare un cassetto in disordine
senza nome
senza memoria
estraneo all'amore della vita
non riconoscere la stessa carne
perduto nel groviglio
l’amico d’infanzia.
Non hai passato
Non hai futuro.
Ora ti guardo
davanti alla finestra
avvolta dal silenzio
sperando in un gesto d’amore
in un tuo sorriso.
Maria Ronca
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