R. Mi ritengo ignorante perché sono ignorante e ben consapevole dei miei limiti, forse per una mancata scolarizzazione di cui sento il peso.
D. Mi hai fatto l'onore di esordire come poeta nell'evento "Poeti per il sociale", con le poesie "Mare Nostrum" e "Migrantes - Il sangue degli anemici".
Nella prima poesia, fatta di versi sciolti ognuno dei quali appare come un fendente (forse perché costruisci degli splendidi coltelli?), concludi che "quella gran puttana chiamata europa"... "rende più libera una bottiglia di coca cola che un essere umano". Vuoi commentare questa frase?
R. L'onore è il mio per questa meravigliosa opportunità.
La cara " vecchia" europa avida, egoista, è pavida e indifferente di fronte alle tragedie umane; impegnata a crogiolarsi nel suo miserabile benessere ancora non riesce a credere che il mondo è diventato un solo quartiere... alziamo ancora muri? Confini e fili spinati?
...Citando Galeano abbiamo reso il denaro più libero della persone, mentro noi umani siamo impegnati a schiavizzarci gli uni con gli altri?
D. Nella poesia "Migrantes...", parli del "sangue degli anemici" che lubrifica gli "yacht ornamentali". È un'immagine cruda ed efficace. Noto nelle tue poesie il sottolineare il problema della povertà. Questo è in qualche maniera, da ricollegare alle tue scelte religiose?
R. Le mie scelte religiose sono indipendenti e scevre dalle cose del mondo.
La prima povertà è la miseria umana , la povertà mi fa vergognare. Solo estirpando in primis la povertà dell'anima è possibile auspicare l'estirpazione della povertà materiale, solo con la solidarietà tra gli uomini. Solo riformando l'individuo... possiamo aspirare ad elevarci (non c'è altra via).
D. La tua espressione artistica principale, che è anche il tuo mestiere, è rappresentata dalla lavorazione del ferro. Che emozioni e sensazioni ti comunica questo materiale?
R. Il ferro, questo materiale considerato poco nobile sporco , ottuso, è duro da lavorare perché ti lascia con le braccia spezzate... prendilo per il verso giusto quando lo tiri fuori dal fuoco: rosso, rovente, nel plasmarlo sotto i colpi di martello ti entra nell'anima. Porta la mia fatica a vette spirituali indescrivibili.
D. Nel tuo profilo facebook trovo scritto: " il cimitero è pieno di gente che voleva dire, ma non ha detto, che voleva fare, ma non ha fatto, che voleva dare, ma non ha dato... Nessuno verrà ricordato per le intenzioni, tutti saranno ricordati per quello che saranno stati capaci di dimostrare".
Tu che vorresti dimostrare?
R. Vorrei poter dimostrare, (solo il buon Dio lo sa se ne sarò capace) che la nostra vita è una preziosa opportunità per elevarci a quote morali, spirituali e intellettive inimmaginabili.
Parlando della mia esperienza ho toccato vette di benessere, di bellezza indescrivibili solo leggendo testi della fede.
Un saluto a tutti.
D. Grazie Ernesto, per aver partecipato a "Poeti per il sociale".
R. Grazie a te!
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Poesie di Ernesto Ruggiero per "Poeti per il sociale"
MARE NOSTRUM
cimitero senza lapidi
mare della nostra coscienza
dilavata di sangue innocente
in quel fondale di menzogne
privo di ogni vergogna
di corpi esanimi, di vite assiderate vicine all'agonia
senza tregua, ma ormai giunte
al varco d'autunno.
alla porta di pregio
di quella gran puttana chiamata europa
( negazione di ogni speranza umana)
dove rendi più libera una bottiglia di coca cola
ché un essere umano.
MIGRANTES: IL SANGUE DEGLI ANEMICI
estenuante fino allo stremo
fino alla terra promessa
fino alla nuova gomorra
nel tempo del chi se ne frega
celebrando l'indifferenza
di insaziabili sciacalli...
saturi di greve viltà
di coscienze amorfe
è di esistenze atrofiche
serrate nel cinismo dei tuoi lussi
nutriti del sangue degli anemici
sazia la tua insaziabile voluttà
sazia i tuoi laidi desideri
dissetati nel mare della tua avidità
sul tuoi yacht ornamentali
è scoprirai ché il lubrificante è... il sangue. Il sangue degli altri
Ernesto Ruggiero
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