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lunedì 2 gennaio 2017

"La natività al centro", presepi artigianali in mostra ad Avellino

Gerardo Melillo, curatore della mostra di presepi
"La Natività al centro"


Intervista a Gerardo Melillo, tra i curatori della mostra di presepi artigianali “La Natività al centro", in esposizione al duomo di Avellino dall’11 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017, intitolata alla memoria di Mariano Cesa.

Buonasera. Desidero per prima cosa fare i miei complimenti a lei e ai suoi collaboratori per avere creato questa bella mostra  dedicata ai presepi irpini.
Come è quando è nata la passione per il presepe e l'idea della mostra?

La passione per il presepe la porto con me sin da piccolo, ricordo che ogni anno, a Natale, insieme a mio fratello più grande, andavo a raccogliere il muschio in campagna per adagiarlo poi sul presepe che tenevamo in casa. Ricordo che facevamo le casette con le scatole di cartone, le dipingevamo e le posizionavamo tutte intorno alla grotta, i pastori di terracotta napoletana li acquistavamo di anno in anno, all'emporio sotto casa, erano bellissimi, sembrava quasi  si muovessero tanto erano posizionati con cura poi, in aggiunta,  le pecorelle che mi emozionavano particolarmente. Insomma a Natale si costruiva il presepe che acquisiva maggiore vigore quando in casa si riceveva la visita degli Zampognari che suonavano delle melodie bellissime, con addosso gli abiti tipici dei pastori.
L'idea della mostra nasce nel 2006, ero Presidente della Circoscrizione del Centro Storico di Avellino, ricordo che un giorno vennero in sede tre persone con la passione del presepe, nel riceverli e nell'ascoltare le loro storie fui colpito dalla loro passione, risvegliarono in me tanti ricordi e insieme concordammo che avremmo dovuto organizzare una mostra per la città di Avellino. Diedi loro tutto il supporto necessario individuando nella Cripta di San Biagio il luogo ideale per l’esposizione. Grazie al Parroco, don Mario Famiglietti, al Priore dell’Arciconfraternita di San Biagio, al consiglio circoscrizionale ed ai tanti presepisti che riuscimmo a mettere insieme per l’occasione, organizzammo una mostra di ottimo livello, sia per contenuti artistici  che per partecipazione. Da quell’anno in poi nulla più ha spezzato il nostro legame e, ancora oggi, pur con mille sacrifici,  riusciamo  a creare per la città un luogo suggestivo da visitare, fatto di tradizione e di passione.

Chi sono gli autori che espongono? Chi collabora al progetto?

Gli autori che espongono sono per la maggior parte irpini, c’è qualcuno di Napoli e anche della provincia di Salerno, numerosi della città di Avellino e dei paesi limitrofi.
Il progetto è ormai consolidato, eccezion fatta per la location, che può variare di anno in anno. Tutto il lavoro organizzativo, di preparazione, di allestimento e di recupero delle opere artistiche è curato esclusivamente dai componenti dell’associazione i quali con i propri mezzi e risorse proprie danno vita a questa iniziativa che nulla ha da invidiare ad altre iniziative simili, presenti lungo tutto il territorio nazionale.
Molti dei soci espongono proprie opere in tanti luoghi, a Napoli e nei paesi del suo circondario tanto per citarne qualcuno, fino in Umbria a Città Di Castello etc. etc. 
Nel nostro piccolo abbiamo potenzialità enormi, in mezzo a noi ci sono scultori, artisti della scenografia, sarte e sarti che sanno cucire  vestiti in seta per i  pastori ispirati al 700 napoletano. Tutte queste qualità ci consentono buone capacità d’azione, discreta autonomia e tanta dimestichezza nell’approntare sale con gusto e competenza. 

Come mai dedicarsi alla costruzione dei presepi e non ad altre forme di modellismo?

Il presepe rappresenta la nascita di Gesù, quando lo si costruisce si tiene conto innanzitutto dell’aspetto religioso, il sentimento che interviene  è difficile da descrivere. La gioia di realizzare un opera di arte presepiale, la riproduzione in piccolo di scene di vita reale secondo i canoni del presepe napoletano e/o quello storico assumono un fascino particolare cosi come la relazione che si stabilisce tra chi realizza l’opera e l’opera stessa .
Fare un presepe, per me , oltre a  questo è anche un modo per ritrovarmi intimamente , per esprimere tutta la mia creatività.

Secondo lei costruire un presepe o fare un'attività di modellismo aiuta a meditare? È rilassante?

Ho trascorso molte ore a costruire presepi e di tutte le misure, utilizzando pastori di diverse dimensioni. Posso senz’altro affermare che tale attività per me è risultata rilassante e di aiuto alla meditazione, durante il tempo dedicato a tale attività non vi è stato mai, pur stando in piena solitudine, e dico mai, un solo momento di tristezza , anzi gioia allo stato puro ed empatia con l’opera a realizzarsi .  I lavori manuali  aiutano a stare meglio e la costruzione di un presepe aiuta anche spiritualmente.

Quanto tempo le è occorso per costruire i suoi presepi presenti nella mostra?

E’ difficile stabilire quanto tempo si impiega per costruire un presepe, il motivo è presto detto, vicino ad un presepe non si finisce mai di operare. Comunque orientativamente un anno e mezzo per tutti e tre i pezzi. Quando si lavora per passione e non per fare commercio si è più meticolosi , si   ricerca la massima cura tentando la via della perfezione. Ogni presepe artistico, immaginato , pensato e costruito con amore , emana un fascino particolare tale da renderlo unico.

La mostra sta riscuotendo un discreto successo di pubblico e critica. È ubicata nel cuore del centro storico di Avellino e ormai ha molti anni di vita; perché, secondo lei, riscuote tanto successo?

La mostra ha acquisito negli anni una tradizione consolidata, di anno in anno aumentano i visitatori anche grazie alla varietà di opere sempre nuove e suggestive.
Riscuotiamo tanto successo perché nel nostro piccolo riusciamo a trasferire emozioni. La nostra capacità di relazione e la passione che teniamo fanno da traino per un evento che a Natale è sempre atteso.

Lei e i suoi collaboratori porterete la mostra fuori Avellino? Pensa che l'interesse verso di essa sia legato all’aspetto religioso o che possa avere altre motivazioni che consentano un ampliamento del pubblico? Per esempio, pensa che i ragazzi possano essere attratti da questo evento?

La mostra è della città e quindi tale rimane, non abbiamo alcuna intenzione di   spostarla. Certo è che nessuno ci vieta di partecipare e/o collaborare all’allestimento di altre mostre in altri territori, come del resto già facciamo e faremo ancora.
I rapporti dell’associazione e di ogni singolo socio sono tali da consentire uno scambio continuo di opere, esperienze e buone pratiche con altri che come noi hanno a cuore la tradizione del presepe ed il trasferimento di tale passione alle future generazioni. Quest’anno in particolare abbiamo avuto il piacere di avere in mezzo a noi qualche giovane in più, altri si sono mostrati interessati durante le visite effettuate. Ritengo di poter affermare che i ragazzi sono comunque attratti da tale arte, non so in che misura, certamente sta a noi  fare in modo che accada nella maniera più ampia possibile, magari organizzando dei corsi e perché no affidando loro, ai più meritevoli, anche ruoli importanti nella gestione.

Avrebbe, da cittadino e senza fare riferimento a gruppi politici, qualche suggerimento per la valorizzazione delle risorse del capoluogo?

All’ultima domanda non rispondo, volutamente e non per mancanza di idee. Colgo l’occasione per ringraziarla personalmente per l’interesse mostrato nei miei confronti e per le parole di gradimento espresse per la nostra iniziativa. Spero di non aver disatteso le sue aspettative circa le risposte date e che magari in futuro si possano sviluppare altre opportunità come questa  per tentare di approfondire ulteriormente questi temi.
La saluto cordialmente e le invio i miei migliori auguri per il nuovo anno, sia per tutti migliore.

Grazie a lei della sua disponibilità e buone feste!