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Poesie di Carlo Zanutto per "Poeti per il sociale":
Carlo Zanutto, Tripoli 1966
autopubblicato il primo libro nel 2013 "la mia linea dei seieventicinque". A settembre è uscito "Parole su Parole" per Irda Edizioni.
autopubblicato il primo libro nel 2013 "la mia linea dei seieventicinque". A settembre è uscito "Parole su Parole" per Irda Edizioni.
Urliamo insieme, Malala…
Urliamo insieme,
Malala
urliamo con tutta la nostra forza
affinché questo mondo
possa cambiare.
Malala
rompiamo questo silenzio,
diamo voce
a chi deve abbassare la testa,
a chi è obbligato
ad abbassare la testa,
a chi non ha un sorriso
a chi non può avere
voce in capitolo…
Malala
camminiamo insieme
perché la testa la devono abbassare loro:
quei politici,
quei fanatici
quei dannati
che nemmeno il loro Dio
vuole…
Porteremo matite e libri
e fogli
e sui quei fogli
e con quelle matite
avremo la forza
per farli sparire tutti…
urliamo con tutta la nostra forza
affinché questo mondo
possa cambiare.
Malala
rompiamo questo silenzio,
diamo voce
a chi deve abbassare la testa,
a chi è obbligato
ad abbassare la testa,
a chi non ha un sorriso
a chi non può avere
voce in capitolo…
Malala
camminiamo insieme
perché la testa la devono abbassare loro:
quei politici,
quei fanatici
quei dannati
che nemmeno il loro Dio
vuole…
Porteremo matite e libri
e fogli
e sui quei fogli
e con quelle matite
avremo la forza
per farli sparire tutti…
Pronto soccorso
In attesa,
con troppo tempo
a pagare dazio;
facce di anziani,
facce di bambini,
facce che ti chiedi
la provenienza…
Tutti in attesa,
in attesa sottobraccio
alla loro malattia
che si vede tutta
su quelle facce
o che si ha dentro
come una preghiera,
come questo tempo
che ci costringono a perdere…
E negli occhi la paura
per una malattia
e lo sconforto
e la rassegnazione
come un poster
sulle pareti spoglie di questo posto…
Il prezzo da pagare
al guadagno di altri,
all’attesa di un sorriso
di gente che non sorride mai,
di gente che non sa sorridere
gente lasciata,
con un camice bianco,
con altra gente
che seduta
attende solo di sapere
quanto è il dazio,
in tempo,
che dovrà,
ancora,
pagare…
a pagare dazio;
facce di anziani,
facce di bambini,
facce che ti chiedi
la provenienza…
Tutti in attesa,
in attesa sottobraccio
alla loro malattia
che si vede tutta
su quelle facce
o che si ha dentro
come una preghiera,
come questo tempo
che ci costringono a perdere…
E negli occhi la paura
per una malattia
e lo sconforto
e la rassegnazione
come un poster
sulle pareti spoglie di questo posto…
Il prezzo da pagare
al guadagno di altri,
all’attesa di un sorriso
di gente che non sorride mai,
di gente che non sa sorridere
gente lasciata,
con un camice bianco,
con altra gente
che seduta
attende solo di sapere
quanto è il dazio,
in tempo,
che dovrà,
ancora,
pagare…
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