D- Giuseppe Tavormina, medico psichiatra, presidente del
Censtupsi, segretario della EDA Italia; hai 58 pubblicazioni scientifiche e un
libro di poesie all'attivo. Vivi a Iseo e ti riconosci nella citazione di
Terenzio: " Homo sum, humani nihil a me alienum puto".
Hai partecipato a " Poeti per il sociale" con la
poesia "Figli", in cui un padre riflette sul proprio percorso di
educatore e consigliere, chiedendosi quanto velocemente passerà il tempo di
educare e quindi poter avere con i propri figli una relazione così intensa,
certamente "il tempo di un'alba". Ho interpretato correttamente?
Perché hai scelto di condividere proprio questa poesia? È
collegata in qualche modo alla citazione di Terenzio?
R- Gent.ma Annalisa, in linea di massima la tua interpretazione
sul significato di "Figli" è corretta; aggiungerei che è anche una
riflessione su quanto un genitore viva il proprio senso di responsabilità
nell'educare e far crescere al meglio i propri figli. Proprio quest'ultimo
aspetto è da rivolgere al tema di "Poeti per il sociale": oggi è
molto di attualità, purtroppo, una carenza del ruolo "educativo" dei
genitori (frequenti fatti di cronaca ce lo dimostrano). In questo caso non
c'entra la citazione di Terenzio, che assume concettualmente un significato più
ampio e non direttamente attinente a questa poesia.
D- Sul tuo profilo di facebook scrivi di conoscere diverse
lingue: Italiana, inglese, siciliana, dialetto veneto, dialetto romanesco,
latina e greca antica... È una passione o frutto di percorsi di vita? È
importante per il tuo lavoro e/o per la tua attività di poeta, conoscere altre
lingue e dialetti?
R- Senz'altro è frutto di percorsi di vita e di studio; la
conoscenza di lingue e dialetti è alla base di una piena conoscenza del genere
umano, aspetto utile sia all'attività di psichiatra che di poeta...
D- Hai scritto un libro di poesie che io ho avuto il piacere
di leggere; sono poesie molto lucide, in cui apparentemente l'autore si pone
con distacco nei confronti delle realtà e delle emozioni, pur lasciando intuire
un coinvolgimento profondo. Si percepisce un grande amore per la musica.
Ritieni che il tuo essere psichiatra influenzi il tuo modo di fare poesia? E se
sì, in che maniera?
R- Il mio essere psichiatra non ha mai influenzato il mio
essere poeta, per il semplice fatto che ho iniziato a scrivere canzoni prima
(testi e musiche) e solo poesie dopo ben prima di essere psichiatra. Il titolo
del mio libro di poesie trae spunto proprio dal fatto che le prime poesie che
vi sono erano testi di canzoni; nel tempo ho scritto sempre meno musica, ma
sempre di più poesie, tale da viverle come un tutt'uno fuse con la musica che,
nelle mie intenzioni, dovrebbe emergere dai versi stessi. Certamente la musica
è sempre stata essenza portante nella mia vita, ne scandisce le emozioni e i
ritmi; ad essa ho dedicato una poesia in questo libro ("Genesis"),
che prende il nome da un gruppo musicale
(i Genesis) che a mio parere ha creato la più elevata sinfonia musicale dell'epoca
moderna.
D- Vorresti scrivere qui e commentare un'altra poesia che ti
piacerebbe far conoscere al pubblico di " Poeti per il sociale"?
R- Certamente. Presento una poesia dedicata al mare (un altro
aspetto molto importante nella mia vita), "Luna di mare".
Luna di mare
che da lassù
ascolti silente
chi da quaggiù
vive distante
fra sogni, idee,
immagini di sé
di presente e di futuro,
senza freno
come bimbo
che corre,
alla musica
del tuo silenzio
notturno
senza vento
cullato di brezza morbida.
Mai
senza freni
senza vento
questa corsa
rallenterò
se tu
luna di mare
sempre
mi sosterrai.
D- Tu sei presidente del Centro Studi Psichiatrici e
segretario della EDA Italia, società europea che si occupa di divulgare la
conoscenza di una malattia molto diffusa, la depressione. Nel mese di ottobre,
in tutta Italia, i soci dell'EDA hanno organizzato bellissimi convegni su
questo tema. Ce ne vuoi parlare?
R- In questa edizione del 2015 abbiamo avuto in Italia ben 23
conferenze/meeting dedicati alla conoscenza delle patologie depressive e
dell'umore; sembrano molte ma sono invece ancora poche se si guarda alla
vastità del territorio nazionale e alle zone scoperte in cui non siamo riusciti
ad effettuare alcun meeting per carenza di collaboratori. C'è una notevole
necessità di spiegare alla popolazione che i problemi depressivi sono
"malattie" (e per di più curabili) e non invece limiti o capricci
della gente; bisogna inoltre sfatare il vecchio concetto che lo psichiatra cura
"i matti", legato al fatto che in passato ci si dedicava
prevalentemente alle malattie schizofreniche, che nulla hanno a che vedere con
la depressione, in quanto la depressione veniva quasi sempre interpretata come
"normale" nella fasi della vita (e oltretutto non vi erano cure...);
per andare sempre più a spiegare che lo psichiatra è invece il medico che cura
l'equilibrio fra mente e corpo, cura la depressione, l'ansia e l'umore
instabile (problemi che toccano circa il 20% della popolazione); e poi cura
"anche" la schiziofrenia, malattia piuttosto rara...
D- Grazie per avere partecipato a "Poeti per il
sociale"!
R- Ancora complimenti per questa tua bella iniziativa
letteraria!
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La poesia di Giuseppe Tavormina per "Poeti per il sociale"
Giuseppe
Tavormina, medico psichiatra, presidente del "Censtupsi" e segretario
dell' "EDA Italia". Ha all'attivo 58 pubblicazioni scientifiche e 1
libro di poesie.
FIGLI
Figli...,
riflessioni
in una notte
di
luce stellata
ventosa
musicale
accarezzato
dal gonfalone antico,
sulle
vostre vite
e
percorsi
meditando
sulle mie azioni
che
scivolano
fra
tuffi fragorosi
e
vicoli ombrosi,
distaccato
con la mente
oggi
dedicata a suggerire
strade
complesse.
Quanto
durerà
questa
notte amica
pregna
di vita e
pur
così volatile...,
il
tempo di un'alba.
(C) 2015
Giuseppe Tavormina
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