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mercoledì 23 marzo 2016

Intervista a... Giuseppe Tavormina



D- Giuseppe Tavormina, medico psichiatra, presidente del Censtupsi, segretario della EDA Italia; hai 58 pubblicazioni scientifiche e un libro di poesie all'attivo. Vivi a Iseo e ti riconosci nella citazione di Terenzio: " Homo sum, humani nihil a me alienum puto".
Hai partecipato a " Poeti per il sociale" con la poesia "Figli", in cui un padre riflette sul proprio percorso di educatore e consigliere, chiedendosi quanto velocemente passerà il tempo di educare e quindi poter avere con i propri figli una relazione così intensa, certamente "il tempo di un'alba". Ho interpretato correttamente?
Perché hai scelto di condividere proprio questa poesia? È collegata in qualche modo alla citazione di Terenzio?
R- Gent.ma Annalisa, in linea di massima la tua interpretazione sul significato di "Figli" è corretta; aggiungerei che è anche una riflessione su quanto un genitore viva il proprio senso di responsabilità nell'educare e far crescere al meglio i propri figli. Proprio quest'ultimo aspetto è da rivolgere al tema di "Poeti per il sociale": oggi è molto di attualità, purtroppo, una carenza del ruolo "educativo" dei genitori (frequenti fatti di cronaca ce lo dimostrano). In questo caso non c'entra la citazione di Terenzio, che assume concettualmente un significato più ampio e non direttamente attinente a questa poesia.

D- Sul tuo profilo di facebook scrivi di conoscere diverse lingue: Italiana, inglese, siciliana, dialetto veneto, dialetto romanesco, latina e greca antica... È una passione o frutto di percorsi di vita? È importante per il tuo lavoro e/o per la tua attività di poeta, conoscere altre lingue e dialetti?
R- Senz'altro è frutto di percorsi di vita e di studio; la conoscenza di lingue e dialetti è alla base di una piena conoscenza del genere umano, aspetto utile sia all'attività di psichiatra che di poeta...

D- Hai scritto un libro di poesie che io ho avuto il piacere di leggere; sono poesie molto lucide, in cui apparentemente l'autore si pone con distacco nei confronti delle realtà e delle emozioni, pur lasciando intuire un coinvolgimento profondo. Si percepisce un grande amore per la musica. Ritieni che il tuo essere psichiatra influenzi il tuo modo di fare poesia? E se sì, in che maniera?
R- Il mio essere psichiatra non ha mai influenzato il mio essere poeta, per il semplice fatto che ho iniziato a scrivere canzoni prima (testi e musiche) e solo poesie dopo ben prima di essere psichiatra. Il titolo del mio libro di poesie trae spunto proprio dal fatto che le prime poesie che vi sono erano testi di canzoni; nel tempo ho scritto sempre meno musica, ma sempre di più poesie, tale da viverle come un tutt'uno fuse con la musica che, nelle mie intenzioni, dovrebbe emergere dai versi stessi. Certamente la musica è sempre stata essenza portante nella mia vita, ne scandisce le emozioni e i ritmi; ad essa ho dedicato una poesia in questo libro ("Genesis"), che prende il nome da  un gruppo musicale (i Genesis) che a mio parere ha creato la più elevata sinfonia musicale dell'epoca moderna.

D- Vorresti scrivere qui e commentare un'altra poesia che ti piacerebbe far conoscere al pubblico di " Poeti per il sociale"?
R- Certamente. Presento una poesia dedicata al mare (un altro aspetto molto importante nella mia vita), "Luna di mare".

Luna di mare
che da lassù
ascolti silente
chi da quaggiù
vive distante
fra sogni, idee,
immagini di sé
di presente e di futuro,
senza freno
come bimbo
che corre,
alla musica
del tuo silenzio
notturno
senza vento
cullato di brezza morbida.
Mai
senza freni
senza vento
questa corsa
rallenterò
se tu
luna di mare
sempre
mi sosterrai.

D- Tu sei presidente del Centro Studi Psichiatrici e segretario della EDA Italia, società europea che si occupa di divulgare la conoscenza di una malattia molto diffusa, la depressione. Nel mese di ottobre, in tutta Italia, i soci dell'EDA hanno organizzato bellissimi convegni su questo tema. Ce ne vuoi parlare?
R- In questa edizione del 2015 abbiamo avuto in Italia ben 23 conferenze/meeting dedicati alla conoscenza delle patologie depressive e dell'umore; sembrano molte ma sono invece ancora poche se si guarda alla vastità del territorio nazionale e alle zone scoperte in cui non siamo riusciti ad effettuare alcun meeting per carenza di collaboratori. C'è una notevole necessità di spiegare alla popolazione che i problemi depressivi sono "malattie" (e per di più curabili) e non invece limiti o capricci della gente; bisogna inoltre sfatare il vecchio concetto che lo psichiatra cura "i matti", legato al fatto che in passato ci si dedicava prevalentemente alle malattie schizofreniche, che nulla hanno a che vedere con la depressione, in quanto la depressione veniva quasi sempre interpretata come "normale" nella fasi della vita (e oltretutto non vi erano cure...); per andare sempre più a spiegare che lo psichiatra è invece il medico che cura l'equilibrio fra mente e corpo, cura la depressione, l'ansia e l'umore instabile (problemi che toccano circa il 20% della popolazione); e poi cura "anche" la schiziofrenia, malattia piuttosto rara...


D- Grazie per avere partecipato a "Poeti per il sociale"!
R- Ancora complimenti per questa tua bella iniziativa letteraria!

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La poesia di Giuseppe Tavormina per "Poeti per il sociale"


Giuseppe Tavormina, medico psichiatra, presidente del "Censtupsi" e segretario dell' "EDA Italia". Ha all'attivo 58 pubblicazioni scientifiche e 1 libro di poesie.

FIGLI


Figli...,
riflessioni in una notte
di luce stellata
ventosa
musicale
accarezzato dal gonfalone antico,
sulle vostre vite
e percorsi
meditando sulle mie azioni
che scivolano
fra tuffi fragorosi
e vicoli ombrosi,
distaccato con la mente
oggi dedicata a suggerire
strade complesse.
Quanto durerà
questa notte amica
pregna di vita e
pur così volatile...,
il tempo di un'alba.

 (C) 2015

Giuseppe Tavormina


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