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lunedì 14 marzo 2016

Intervista a... Carmine Montella



-  Carmine Montella, di Baiano. Scrivi di essere "professore in pensione, contadino, webmaster, scrittore, commediografo, vignettista, giornalista, fotografo, cineoperatore, poeta nei ritagli di tempo"; sei davvero tutto questo o è un aspetto della tua capacità ironica e autoironica?
- A dire il vero sono tutto questo, con l’aggiunta di altro: artigiano a 360°. Falegname, fabbro, idraulico, elettricista, muratore, pavimentista, impiantista. Insomma so fare un po’ di tutto e ogni cosa sempre ad un buon livello! E con molto orgoglio posso affermare a testa alta di avere affrontato la professione di maestro e professore come una vera missione, dando ai miei alunni sempre il meglio di me con la massima professionalità, ma soprattutto relazionandomi con amore e nel rispetto della individualità di ognuno senza mai discriminazioni di sorta.

- Hai partecipato a "Poeti per il sociale" - e ringrazio anche te, come tutti gli altri partecipanti, per non avere "snobbato" questo evento nato per divertimento - con due poesie dialettali molto simpatiche e significative: " 'a raccolta differenziata" , in cui si irride il cittadino furbacchione che dribbla la raccolta differenziata della spazzatura con sistemi alquanto discutibili,  e " 'a sette bis Napoli - Bari" , in cui la famigerata omonima strada tenta di riabilitarsi facendo notare di non essere colpevole della incoscienza e della malvagità di chi la percorre, provocando tragedie.
Perché hai scelto queste poesie? Vorresti aggiungere un commento?
- Ho scelto queste due opere, perché penso che la poesia debba aiutare la gente a riflettere su tematiche che ci toccano da vicino quotidianamente.
Il problema dello sversamento della spazzatura nei posti e nei modi più impensati  è di grandissima attualità ed io, attraverso questi ed altri versi, cerco di far capire che il comportamento incivile di pochi danneggia l’immagine dell’intera comunità. Il territorio  va amato e rispettato ed è nostro dovere lasciarlo ai figli come i nostri padri lo hanno lasciato a noi: bello e pulito!
Nella seconda poesia affronto il problema del rispetto del codice della strada, mettendo in evidenza tutta una serie di comportamenti sbagliati di automobilisti e motociclisti che mettono a repentaglio la loro e la vita di tutti. Non è la strada pericolosa, siamo noi a provocare guai con i nostri errori.

-  Nelle tue poesie, nonostante siano scritte "nei ritagli di tempo" , fai spesso un feroce attacco nei confronti di personaggi di potere e politici corrotti. Quindi nemmeno la provincia si salva dalla corruzione? Non esistono più isole felici?
- La mia lunga esperienza di vita, in politica, nella scuola, nel sociale e le notizie che ci vengono fornite dalla stampa e dalla televisione mi presentano un quadro terribilmente negativo della nostra realtà. La corruzione è troppo diffusa per  sradicarla ed i partiti tradizionali e le istituzioni offrono ogni giorno un’immagine oserei dire devastante della loro azione. La maggior parte di coloro che gestiscono una qualsiasi forma di potere approfitta del suo ruolo per curare i propri interessi a danno del popolo ed ogni azione è legata al voto di scambio.
Con tutto il rispetto di chi si salva, i fatti dimostrano che una delle poche isole felici è il “Movimento 5 stelle”,  i cui attivisti hanno le carte in regola per offrire una classe dirigente di primo livello, come alternativa al naufragio complessivo dell’Italia.

- Vorresti scrivere qui e commentare un'altra poesia per te particolarmente significativa, anche se non dovesse trattare di temi sociali?
- Una poesia, alla quale sono molto legato e che fino ad oggi non ho mai letto nei numerosissimi eventi ai quali ho partecipato, è questa:

Così mi raccontava mio padre

“Ventisei dicembre 1940.
Fino all’orizzonte il mare
la chiesa del Carmine alle spalle.
Fino all’orizzonte l’angoscia
mentre il campanile lentamente
scompariva.

Di là dall’orizzonte l’Africa
di qua la famiglia

la moglie con il piccoletto di due mesi,
la mucca e l’asino,
la terra da coltivare,
il paese, la piazza, gli amici.
Tutto coperto da un velo di lacrime.

Verso l’ignoto con la nave
stretto a soldati impauriti.

Poi gli aerei, il fischio delle bombe
che in testa ancor rimbombano,
il nemico fino ai denti armato,
senza vita in un pozzo di sangue gli amici;

il dolore, la fame. La fame!
Sola lontano la famiglia
senza notizie
in lotta per sopravvivere
ed io in un campo di concentramento
disperato pensando a loro.

Sei lunghi anni
il meglio della vita
aggrappati alla speranza.

Poi il ritorno a casa,
il ventidue febbraio 1946,
gli abbracci, i baci

il figlio già grande!
Finalmente ricominciava la vita
nel paese natio!”

Così mi raccontava mio padre la guerra,
mentre eravamo chini

a raccoglier nocciole sulla terra
che mamma aveva coltivato
durante la sua assenza!


In questa poesia sottolineo il dramma umano di mio padre e di tanti italiani che partirono per la seconda guerra mondiale, lasciandosi dietro affetti, lavoro, amici, paese e l’amore per la famiglia. Le bombe, la morte, il dolore, la fame, le paure, la lotta per sopravvivere. “Trascinato”  tra le sabbie dell’Africa a combattere una guerra che certamente né lui né i suoi compaesani sentivano e volevano, consegnò alla patria, sottraendoli alla fresca sposa e al primogenito di quattro mesi, i suoi sogni di giovane pieno di vitalità, le sue energie e la sua forza fisica che avrebbe voluto dare al lavoro, alla sua campagna. Sei lunghi anni tra l’Africa ed il campo di prigionia in Inghilterra, affrontati con la speranza di tornare a Baiano.  Grazie al suo equilibrio portò a casa la pelle e una valigia di legno ricca di nuovi valori, rafforzati dalla sofferenza e dalla lontananza dagli affetti più cari. Durante i lavori nei campi o di sera intorno alla tavola, mio padre ci ha sempre ricordato la sua vita di soldato e di prigioniero ed io sono cresciuto con la fierezza di sapere che egli è stato un esempio  di forza, di sacrificio, di dedizione al lavoro ed ha avuto la capacità di trasmetterci valori positivi ed un insegnamento importante: nei momenti di crisi vivere credendo che poi verranno tempi migliori !


- Cosa accomuna la tua attività di contadino con quella di webmaster? Mi riesce più facile capire l'associazione contadino - poesia, poiché da sempre la natura ha ispirato i poeti...
- Non c’è un rapporto tra l’essere contadino e webmaster, né è privilegiata l’associazione contadino - poesia. Mi spiego. Per le numerosissime abilità e competenze che  – grazie a Dio! - posseggo, io cambio abito molte volte nell’arco della giornata e ogni volta indosso quello adatto per dare sfogo ai miei interessi. Perciò, senza nessun rapporto logico o razionale, io passo dall’attività di contadino a quello di scrittore, dall’attività di artigiano a quello di intellettuale o insegnante, dall’informatica al giardinaggio, dall’impegno nel sociale alla solitudine delle escursioni anche estreme sul territorio con pochissimi amici. L’unico legame che unisce tutto ciò che faccio è l’impegno pieno e la passione, che diventano armi vincenti e rigeneratrici di nuove energie e nuove emozioni.

Grazie dell'attenzione e della partecipazione!




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Poesie di Carmine Montella per "Poeti per il sociale"

MONTELLA CARMINE, DI BAIANO. PROFESSORE IN PENSIONE, CONTADINO, WEBMASTER, SCRITTORE, COMMEDIOGRAFO, VIGNETTISTA, GIORNALISTA, FOTOGRAFO, CINEOPERATORE, POETA NEI RITAGLI DI TEMPO.

’A RACCOLTA DIFFERENZIATA


«Avimm’ ‘a fà nu poco ‘e pulizia,
ce stanno troppi mbruoglie pâ casa
e nu tengo ‘o spazio pe mettere chiù niente!
Sosete ampressa ô posto ‘e fa ‘o fràceto sott’ê cuperte!»
me dice muglierema vuttànnome dô lietto.
Mamma mia bella, quanta schifenzìa
avimmo accumulato int’ â stu mese!
Cà ce vò nu cammio cô rimorchio
pe fa unu carico tutt’inzieme.
Mannaggia a chi ha mettuto mmiezo ‘a differenziata!
E mo comme ‘a metto nomme,
io nu capisco propio niente!
Addò va ‘a scatula chê Cd-Rom?
‘E spazzuline dê diente,
‘e rete dê pisielle,
‘e tappe dê barattole,
‘e carte nzivate ‘e uoglio,
‘a carta oleata e chella carbone,
‘a carta vetrata e chella cu l’alluminio?
‘E stracce addò dòrmeno ‘e cane
io vulesse proprio sapè:
sò multimateriale o indifferenziato?
Se ’ntravogliano ‘e cerevielle chê stentine
pe sistemà ‘a cosa ogne juorno.
Allora voglio fa comme fanno l’ate,
tanto nisciuno dice niente!
‘O divano rutto câ pultrona dô nonno
‘e porto sotto ‘o ponte ‘e l’autostrada;
‘a lavatrice cô frigo viecchio int’ô vuosco d’Arciano;
‘o sfratto dâ cantina int’ a quatto buste nere
addaret’ â chiesa ‘e Gesù e Maria;
‘e tappe, ‘e rete e ‘e carte unu volo
dô finestriello dâ macchina;
chest’ata busta chiena chiena
‘a lascio annanze ô canciello ‘e n’ata via!
Addò ‘e metto ‘e raste dê piatte rutte?
‘E faccio vulà int’ô giardino dô vicino
e chi s’è visto s’è visto!
Aaaah! Mica po è accussì difficile fa ‘a differenziata
se tiene nu poco ‘e fantasia pe truvà ‘o posto justo!!!

(TRADUZIONE)

La raccolta differenziata

«Dobbiamo fare un poco di pulizia,
ci sono troppi imbrogli per la casa
e non ho lo spazio per mettere più niente!
Svegliati subito invece di fare il fradicio sotto le coperte!»
mi dice mia moglie buttandomi dal letto.
Mamma mia bella, quanta schifezza
abbiamo accumulato in questo mese!
Qua ci vuole un camion col rimorchio
per fare un solo carico tutto insieme.
Mannaggia a chi ha messo in mezzo la differenziata!
Ed ora come la metto nome (=come faccio),
io non capisco proprio niente!
Dove va la scatola con i Cd-Rom?
Gli spazzolini per i denti, le reti per i piselli,
i tappi dei barattoli, le carte sporche di oglio,
la carta vetrata e quella con l’alluminio?
Gli stracci dove dormono i cani
io vorrei proprio sapere:
sono multimateriale o indifferenziato?
Si attorcigliano il cervello con l’intestino.
Allora voglio fare come fanno gli altri,
tanto nessuno dice niente!
Il divano rotto con la poltrona del nonno
li porto sotto il ponte dell’autostrada;
la lavatrice col frigo vecchio nel bosco di Arciano;
lo sfratto della cantina in quattro buste nere
dietro la chiesa di Gesù e Maria;
i tappi, le reti e le carte un solo volo
dal finestrino della macchina;
quest’altra busta piena piena
la lascio davanti al cancello di un’altra via!
Dove metto i cocci dei piatti rotti?
Li faccio volare nel giardino del vicino
e chi s’è visto s’è visto!
Aaaah! Mica poi è così difficile fare la differenziata
se hai un poco di fantasia per trovare il posto giusto!?!


‘A SETTE BIS NAPOLI-BARI


“Quarto incidente stradale in pochi giorni.
La 7 bis è una strada pericolosa!”
Avite letto ‘o curriere stammatina?
Io songo na via pericolosa! Mannaggia a loro!
Ma comme? Da cient’ anne sto ccà nterra
sotto ‘o sole e sotto ‘a neve
cô viento e cu l’acqua
pe servì ‘a gente ‘o iuorno e ‘a notte
e penzavo ‘e fa n’opera bona
senza dà fastirio a nisciuno
sempe pronta a dà na mano
a chi me passa ncopp’â panza,
e mo a l’intrasatto sò malamente
e nu saccio fa chiù ‘o mestiere!
Ma mo rispunnite a me.
E’ colpa mia si nu fesso mpenna cô mezzo
wrooom wrooomm wroom
e sbatte contro a nu palo dâ luce?
E’ colpa mia si na macchina mbriaca
corre a ciento all’ora cô vino ncapo
e sfonna ‘o muro dint’â curva?
E’ colpa mia si nu ciuccio câ capezza
arriva a na rotonda comme a nu pazzo
e senza guardà ‘e triangule nterra
taglia ‘a strada comme se niente fosse
e trase dint’ô spurtiello ‘e na panda nova nova?
E’ colpa mia si nu piezzo e m…
accire na povera guagliona
e ‘a lascia ncopp’âsfalta
sotto a nu lenzuolo chino ‘e sanghe?
E’ colpa mia?
Mbriache, muort’ e suonno, stracciafacenne,
buffune, ciucce e gente câ cazzimma
me passa ncuollo tutto ‘o iuorno,
‘o mmeglio dâ razzimma umana!
E po dicono che ‘a malamenta songh’ io,
‘a sette bis Napoli-Bari!

(TRADUZIONE)

La 7 bis è una strada pericolosa!”

Avete letto il corriere stamattina?
Io sono una via pericolosa! Mannaggia a loro!
Ma come? Da cent’anni sto qui a terra
sotto il sole e sotto la neve
con il vento e con l’acqua
per servire la gente di giorno e di notte
e pensavo di fare un’opera buona
senza dare fastidio a nessuno
sempre pronta a dare una mano
a chi mi passa sulla pancia,
e ora all’improvviso sono cattiva
e non so fare più il (mio) mestiere!
Ma ora rispondete a me.
E’ colpa mia se un fesso impenna col mezzo
Wroom wroooom wroom
e sbatte contro un palo della luce?
E’ colpa mia se una macchina ubriaca
corre a cento all’ora con il vino in testa
e sfonda il muro in una curva?
E’ colpa mia se un asino con la cavezza
arriva in una rotonda come un pazzo
e senza guardare i triangoli in terra
taglia la strada come se niente fosse
ed entra nello sportello di una panda nuova nuova?
E’ colpa mia se un pezzo di m….
uccide una povera ragazza
e la lascia sull’asfalto
sotto un lenzuolo pieno di sangue?
E’ colpa mia?
Ubriachi, morti di sonno, pochi di buono,
buffoni, asini e gente con la cazzimma
mi passano addosso tutto il giorno,
il meglio della razza umana!
E poi dicono che la cattiva sono io
la sette bis Napoli-Bari!

Carmine Montella

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