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lunedì 14 marzo 2016

Intervista a... Catello di Somma



D. Catello Di Somma appare essere un signore estremamente riservato; non scrive nulla di sé né nella biografia richiesta in "Poeti per il sociale" , né sul profilo di Facebook. A questo punto la domanda è d'obbligo: chi è il misterioso personaggio Catello,  “avaro” anche di fotografie,  se non di quelle con dei bellissimi bimbi, immagino i tuoi figli? 

R. Sono nato nel 1973 in provincia di Napoli anche se ho sempre vissuto a Castellammare di Stabia fino al 1997 quando mi sono trasferito in provincia di Lodi, dove lavoro come impiegato pubblico, Napoli per stare vicino alla donna che poi sarebbe diventata mia moglie. Ho due figli, Matteo di sei anni e Stella di 10 mesi. Non c'è molto altra da dire sulla mia vita . Per me è più importante quello che voglio trasmettere anche e soprattutto con le mie poesie.

D. Hai partecipato a " Poeti per il sociale" con una poesia brevissima ma intensa,  "Soldati" , che recita "E sentirsi/come foglie d'autunno/appesi a un respiro".
Negli appunti della postfatrice, Mariuccia Gattu, leggiamo "I soldati stanno sempre tra la vita e la morte, come le foglie d’autunno, alle quali basta un alito di vento per cadere a terra". 
È un richiamo alla poesia ungarettiana. Anche in altre poesie che pubblichi sul tuo profilo, si respirano altre fonti: i salmi, la bibbia... Volutamente ispirato a questi testi? Se sì, cosa ti affascina di essi? 

R. Sono sempre stato affascinato dalla poesia di Ungaretti e mi sono avvicinato alla Poesia proprio leggendo le sue liriche. Non è un caso che ho partecipato alla vostra iniziativa con una mia poesia che più si avvicina e ricrea il dettato della famosa poesia del Nostro dal titolo Soldati. Inoltre ho voluto partecipare proprio con quella lirica per ricordarci che la guerra non è un mero ricordo del passato, ma ne siamo ancora immersi. Proprio in questo 2015 in cui ricorre il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia nel primo conflitto mondiale ha dato alle stampe una raccolta dal titolo " La Grande Guerra- diario di un sopravvissuto". Il centenario è stato solo un input  ma da sempre credo che compito della poesia è quello di ricordare le nostre radici, gli errori che abbiamo commesso, le inutili stragi che ancora oggi ci affliggono ma come i profeti è compito del poeta far riemergere quel fiume di speranza che ancora sgorga dalla Parola. Ecco, nelle mie poesie, io cerco di adempiere al compito che nella Bibbia è affidato ad ogni credente: siate pescatori di uomini. 

D. Sul tuo profilo scrivi: " Ho scoperto di essere l'uomo più ricco di sempre perché mi donano i loro sorrisi. I miei figli". Racconta, se vuoi, la tua esperienza di padre.

R. le nuove generazioni sono le nostre speranze, le nostre vere ricchezze terrene. Abbiamo il dovere e l'onore di lasciare a loro un mondo migliore. essere padre ti carica di nuove responsabilità ed ogni giorno è una sfida. La sfida di combattere il silenzio dei cuori. Ai miei figli che mi regalano così tanta gioia e sorrisi  io ho il dovere di corrispondere con l'amore verso gli altri. A volte però questo messaggio d'amore non è cosi palese nelle mie poesie . Per trovare l'amore di Dio, il suo popolo ha dovuto attraversare il deserto. L'amore esige fatica, la fatica di non arrendersi. Le parole quindi hanno bisogno di essere investigate. La fatica di cercare oltre il significato letterale per ricercare quello che alludono.

D. Dì la verità: hai partecipato a Poeti per il sociale solo con quei pochi versi perché non ti sei fidato? Cosa ti ha spinto a partecipare? Che esperienza hai di partecipazioni a eventi e concorsi poetici?

R. Non è una questione di fiducia. Per i miei amici su Fb in non sono affatto avaro di versi. Anzi forse scrivo fin troppe poesie. Come ho detto prima a me interessa far arrivare il messaggio e se ho partecipato con una sola poesie è stato solo per concomitanza di eventi. Com’è il mio rapporto con i concorsi di poesie? Indifferenza. Non partecipo perché non mi interessa essere premiato per quello che scrivo. Mi interessa di più invece fare più presentazioni possibili delle mie raccolte di liriche perché ho più piacere nel poter parlare alle persone che le leggeranno. Spiegare qual è il senso, il messaggio che porto avanti.

D. Vorresti scrivere e commentare una seconda poesia per te importante, che vorresti far conoscere al pubblico di "Poeti per il sociale" ?

R. Sarebbero tante le poesie di cui vorrei parlarvi e non saprei scegliere. E' come chiedere ad una madre chi è il suo figlio preferito. Certo uno c'è ma non farebbe mai un torto agli altri. Così vi posto solo quella composta per ultima, solo per puro motivo temporale:

ho posto la mia acqua
nel deserto
perché gli stolti
si ritirano
innanzi alla prova
ma dove i savi giungono
perché hanno creduto
a quello che i loro occhi
non videro.

Nel deserto
ho posto il tempo del riposo.

Sul silenzio del deserto
aleggia la mia voce
come aquila.

Cosa devo dire su questa poesia. Io scrivo con parole semplici anche se ci sono sempre rimandi biblici. La Parola è per molti ma non per tutti. Chi saprà andare nel deserto della propria anima, senza bisaccia, senza nessun altro orpello, con la convinzione di cercare la faccia di Dio, sarà trovato. sarà accolto e potrà entrare nel suo riposo.

- Grazie per aver partecipato!


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Poesia di Catello di Somma per "Poeti per il sociale"

SOLDATI

E sentirsi
come foglie d'autunno
appesi a un respiro.

Catello di Somma



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