D. Catello Di Somma appare essere un signore estremamente
riservato; non scrive nulla di sé né nella biografia richiesta in "Poeti
per il sociale" , né sul profilo di Facebook. A questo punto la domanda è
d'obbligo: chi è il misterioso personaggio Catello, “avaro” anche di fotografie, se non di quelle con dei bellissimi bimbi,
immagino i tuoi figli?
R. Sono nato nel 1973 in provincia di Napoli anche se ho
sempre vissuto a Castellammare di Stabia fino al 1997 quando mi sono trasferito
in provincia di Lodi, dove lavoro come impiegato pubblico, Napoli per stare
vicino alla donna che poi sarebbe diventata mia moglie. Ho due figli, Matteo di
sei anni e Stella di 10 mesi. Non c'è molto altra da dire sulla mia vita . Per
me è più importante quello che voglio trasmettere anche e soprattutto con le
mie poesie.
D. Hai partecipato a " Poeti per il sociale" con
una poesia brevissima ma intensa, "Soldati" , che recita
"E sentirsi/come foglie d'autunno/appesi a un respiro".
Negli appunti della postfatrice, Mariuccia Gattu, leggiamo
"I soldati stanno sempre tra la vita e la morte, come le foglie d’autunno,
alle quali basta un alito di vento per cadere a terra".
È un richiamo alla poesia ungarettiana. Anche in altre
poesie che pubblichi sul tuo profilo, si respirano altre fonti: i salmi, la
bibbia... Volutamente ispirato a questi testi? Se sì, cosa ti affascina di
essi?
R. Sono sempre stato affascinato dalla poesia di Ungaretti e
mi sono avvicinato alla Poesia proprio leggendo le sue liriche. Non è un caso
che ho partecipato alla vostra iniziativa con una mia poesia che più si
avvicina e ricrea il dettato della famosa poesia del Nostro dal titolo Soldati.
Inoltre ho voluto partecipare proprio con quella lirica per ricordarci che la
guerra non è un mero ricordo del passato, ma ne siamo ancora immersi. Proprio
in questo 2015 in cui ricorre il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia
nel primo conflitto mondiale ha dato alle stampe una raccolta dal titolo "
La Grande Guerra- diario di un sopravvissuto". Il centenario è stato solo
un input ma da sempre credo che compito della poesia è quello di
ricordare le nostre radici, gli errori che abbiamo commesso, le inutili stragi
che ancora oggi ci affliggono ma come i profeti è compito del poeta far
riemergere quel fiume di speranza che ancora sgorga dalla Parola. Ecco,
nelle mie poesie, io cerco di adempiere al compito che nella Bibbia è
affidato ad ogni credente: siate pescatori di uomini.
D. Sul tuo profilo scrivi: " Ho scoperto di essere
l'uomo più ricco di sempre perché mi donano i loro sorrisi. I miei figli".
Racconta, se vuoi, la tua esperienza di padre.
R. le nuove generazioni sono le nostre speranze,
le nostre vere ricchezze terrene. Abbiamo il dovere e l'onore di lasciare
a loro un mondo migliore. essere padre ti carica di nuove responsabilità ed
ogni giorno è una sfida. La sfida di combattere il silenzio dei cuori. Ai
miei figli che mi regalano così tanta gioia e sorrisi io ho il
dovere di corrispondere con l'amore verso gli altri. A volte però questo
messaggio d'amore non è cosi palese nelle mie poesie . Per trovare l'amore di
Dio, il suo popolo ha dovuto attraversare il deserto. L'amore esige fatica, la
fatica di non arrendersi. Le parole quindi hanno bisogno di essere investigate.
La fatica di cercare oltre il significato letterale per ricercare quello che
alludono.
D. Dì la verità: hai partecipato a Poeti per il sociale solo
con quei pochi versi perché non ti sei fidato? Cosa ti ha spinto a partecipare?
Che esperienza hai di partecipazioni a eventi e concorsi poetici?
R. Non è una questione di fiducia. Per i miei amici su Fb in
non sono affatto avaro di versi. Anzi forse scrivo fin troppe poesie. Come ho
detto prima a me interessa far arrivare il messaggio e se ho partecipato con
una sola poesie è stato solo per concomitanza di eventi. Com’è il mio rapporto
con i concorsi di poesie? Indifferenza. Non partecipo perché non mi interessa
essere premiato per quello che scrivo. Mi interessa di più invece fare più
presentazioni possibili delle mie raccolte di liriche perché ho più piacere nel
poter parlare alle persone che le leggeranno. Spiegare qual è il senso, il messaggio
che porto avanti.
D. Vorresti scrivere e commentare una seconda poesia per te
importante, che vorresti far conoscere al pubblico di "Poeti per il
sociale" ?
R. Sarebbero tante le poesie di cui vorrei parlarvi e non
saprei scegliere. E' come chiedere ad una madre chi è il suo figlio preferito.
Certo uno c'è ma non farebbe mai un torto agli altri. Così vi posto solo quella
composta per ultima, solo per puro motivo temporale:
ho posto la mia acqua
nel deserto
perché gli stolti
si ritirano
innanzi alla prova
ma dove i savi giungono
perché hanno creduto
a quello che i loro occhi
non videro.
Nel deserto
ho posto il tempo del riposo.
Sul silenzio del deserto
aleggia la mia voce
come aquila.
Cosa devo dire su questa poesia. Io scrivo con parole
semplici anche se ci sono sempre rimandi biblici. La Parola è per molti ma non
per tutti. Chi saprà andare nel deserto della propria anima, senza bisaccia,
senza nessun altro orpello, con la convinzione di cercare la faccia di Dio,
sarà trovato. sarà accolto e potrà entrare nel suo riposo.
- Grazie per aver partecipato!
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Poesia di Catello di Somma per "Poeti per il sociale"
SOLDATI
E sentirsi
come foglie d'autunno
appesi a un respiro.
Catello di Somma
come foglie d'autunno
appesi a un respiro.
Catello di Somma
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