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sabato 26 marzo 2016

Intervista a... Maria Antonietta Doglio

D- Maria Antonietta Doglio, nella tua biografia e sul tuo profilo di Facebook, scrivi che sei nata e vivi ad Acqui Terme; hai vinto vari premi, ma non sono importanti rispetto a ciò che è necessario ancora fare di buono, e che ti piace essere definita "Menestrello di campagna". So anche che sei una giovane nonna.
La definizione di "menestrello di campagna" mi piace molto. La puoi spiegare?
R- Mi piace definirmi “Menestrello di campagna” perché non ho titoli di studio di cui potermi fregiare, e amo scrivere in italiano e tradurre le mie poesie in dialetto piemontese, rendendole così fruibili in manifestazioni culturali che si svolgono a Denice (AL), piccolo paesino dell’acquese.
D- Hai partecipato a "Poeti per il sociale" con le poesie "La voce dei colori" e "Il sogno"; due poesie solari e delicate, ricche di calore, in cui viene di sorpresa ad infilarsi, come una scheggia partita da chissà dove, la nota cupa del dolore dell'uomo.
Perché proprio queste poesie?
R- Ho scelto d’ inviare la lirica “La voce dei colori” perché richiama alla mente tante cose belle, ma anche la morte così presente in Africa, sulle coste siciliane dove avvengono gli sbarchi, per cui mi sembrava inerente al tema dell’evento. Questa poesia, nella sua versione in dialetto piemontese, ha ricevuto la menzione della giuria nel premio nazionale: “POESIA NEL BORGO” a Montignano di Senigallia, e ha partecipato alla manifestazione: “FERMATE LE RONDINI” a Portopalo di Capopassero (Sicilia) in cui le poesie di più di 100 autori, venivano lette al mare, con l’intento di sollecitare le istituzioni sul grave problema della catastrofe umanitaria che sta accadendo. 
La poesia “Il sogno” l’ho scelta perché è per me un sogno utopico da scrittore che la pace ci sia, e superi i pregiudizi razziali. Io considero il razzismo, in tutte le sue malefiche sfaccettature, il peggiore dei mali che accompagna l’uomo e viene alimentato dal fuoco dell’ignoranza. Questa poesia ha ricevuto a Torino la menzione della giuria nel “Premio nazionale per la Pace”.
D- Hai scritto che sei passata dall'amore per la narrativa a quello per la poesia. Ci racconti qualcosa in merito?
R- Amo leggere e, di conseguenza quasi naturale, ho iniziato a scrivere, prima una specie di manuale in cui illustro e interpreto le bellezze pittoriche dell’Oratorio di S. Sebastiano in Denice (Al), poi ho scritto tre romanzi di cui uno di cultura popolare sulle streghe e due romanzi gialli. In attesa che il mio editore me li pubblichi, mi sono avvicinata per gioco alla poesia…ed è stato amore a prima vista!
D- La poesia più bella o più interessante che ritieni di aver scritto: (scrivila qui e spiegala)
R- Per me, in genere la poesia più bella è sempre l’ultima scritta, in questo caso “Sarò mare”. Ogni poesia scaturisce da un’ispirazione, da un’emozione, suscitata da un quadro, una melodia, un incontro, un paesaggio…un mio stato d’animo…. Allora qualcosa può nascere e diventar lirica e addirittura canzone perché è stata arrangiata, musicata e cantata dal maestro del coro del mio paese: Angelo Ghiglia . Questi versi sbocciano dall’ispirazione data da una canzone di Zucchero: Wonderful life.
Sarò mare
Sarò mare,
con i suoi sospiri ed i suoi profumi.
Sarò il mare, 
che parla, che urla, 
si lamenta 
e grida fino frangersi sulla scogliera.
Sarò mare, 
tanto amato e tanto odiato, 
che parla alla sua gente 
e gli regala i suoi profumi, 
le lacrime, la vita.
Il sole e la luna si specchieranno, 
perché mare sono, 
mai fermo, mosso, rabbioso, 
tavola, specchio, spuma, 
cuore, anima di vita.

Si frangono gli ideali, 
si perdono i sogni con sguardi leggeri in questo mare,
rimarranno parole brevi su spiagge bianche 
da riempire e da scoprire.
Sarò mare, 
che va oltre le mie incertezze, 
le mie paure 
e tu, 
due bracciate avanti a me sarai.
Sarò mare, 
se tu lo vorrai, 
e se io vorrò, 
perché il mare è vita eterna, 
che vive oltre la morte e oltre noi.
Sarò mare,
e ringrazio Dio, 
ma quale non so…
di sicuro il mio, 
che oggi ci fa sentire onda d’arte e di poesia.
D- Pensi che le tue poesie possano veicolare dei messaggi? Cosa vorresti comunicare?
R- Io vivo gran parte della mia giornata in solitudine o in compagnia di mio nipotino, per cui scrivo per un bisogno mio di comunicare, non ho un obbiettivo prefissato di voler dire, insegnare o stupire, la mia è una scrittura un po’ naif direi istintiva, non sono certo un guru della poesia, sono solo un Menestrello di campagna. Saranno gli altri a dire se ho mandato un messaggio, se ho suscitato un brivido ed un'emozione… io non me ne rendo conto, ognuno di noi non è buon giudice di se stesso.
Grazie dell’intervista Annalisa Soddu, è stato un piacere per me rispondere alle tue domande.
D-Grazie a te per aver partecipato!


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Poesie di Maria Antonietta Doglio per "Poeti per il sociale":

Che dire di me... sono nata nel 1961 in Piemonte, dove tuttora risiedo. Mi piace definirmi "Menestrello di campagna".
Amo scrivere da sempre, il mio primo amore è stata la narrativa, ultimamente sono stata travolta dall'amore per la poesia. Non ha importanza cosa ho vinto finora, preferisco guardare avanti perché vorrei ancora fare qualcosa di buono... per me stessa e per gli altri.

LA VOCE DEI COLORI

Chiudi gli occhi e ascolta…
Il timbro forte e rosso delle fiamme,
che lambiscono il ceppo nel camino.
Il suono profumato e caldo dell’arancio,
ricordo della crostata della nonna.
Il tono caldo del giallo sole,
dell’estate della vita.
La nota fatata dei verdi prati,
della selvaggia Irlanda.
Il ritmo rassicurante e blu del mare,
che senza tregua muove se stesso.
Il fragore dell’indaco,
in un cielo arruffato da un temporale estivo.
Il segnale viola,
che ci accompagna nell’ultimo calar del sole.
Il rumore ovattato e lieve del bianco della neve,
in una notte stellata.
La voce cupa e nera,
delle campane a lutto dell’Africa insanguinata.
Ascolta…
La luce intensa e calda delle parole e del suo arcobaleno.

 IL SOGNO

Passerà questo inverno,
lo percorreremo assieme.
Non si sa come,
la primavera non ha mai deluso, arriverà.
Porterà la quiete d’ogni fine, e vedrà un nuovo inizio,
donerà l’amore, come omaggio circolare della vita.
Ricordando, che nella più cupa oscurità
anche una flebile luce è meglio del buio.
Allora sorridi figlio d’ogni Dio,
perché ogni nuvola nera ha un lato d’argento.
E tu Uomo, guarda oltre, tendi la tua mano,
mille voci d’ogni colore chiameranno, e la Pace risponderà.

Maria Antonietta Doglio

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