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sabato 16 aprile 2016

"La bellezza prigioniera del tempo": incontro con Mika Ciobanu

Premessa: non ho voluto esagerare nel correggere l'intervista a Mika Ciobanu, di lingua madre romena, ma che comunque si esprime molto bene, perchè non perdesse freschezza e originalità; perciò mi sono limitata a quelle correzioni senza le quali la lettura avrebbe perso fluidità. A voi una intervista piacevolissima ad una donna intelligente e di sicuro talento. 
Annalisa Soddu

Dipinto di Mika Ciobanu - "La bellezza prigioniera del tempo" - 50x70 olio su tela
A - Ciao Mika, grazie per avermi concesso questa intervista.
Ti dico subito che ti ho chiesto se potessi intervistarti perché, dai nostri scambi su Facebook, ritengo che tu sia una donna di grande intelligenza e capacità introspettiva e di riflessione. Sono qualità che ammiro molto, anche quando chi le ha abbia opinioni diverse dalle mie.
Cominciamo da una citazione che ho estratto dal tuo profilo di Facebook:
"Non è nello spazio che io devo cercare la mia dignità, ma nel retto esercizio del mio pensiero. Non avrei alcuna superiorità, possedendo delle terre. Con lo spazio, l'universo mi comprende e mi inghiotte come un punto; con il pensiero, io lo comprendo." (Blaise Pascal)
Mi farebbe piacere che tu parlassi di te proprio utilizzando questa citazione che, evidentemente, ti rispecchia.
M -  Grazie  per i tuoi apprezzamenti Annalisa .Questo pensiero di Pascal secondo me  rispecchia una grande verità. È sempre più evidente ed attuale una concezione  superficiale (meritocratica, elitaria, strumentale, funzionalista) della parola  "dignità"; resa illusoriamente dipendente da onorificenze, titoli, riconoscimenti, ricchezze materiali, posizioni di leadership..., la dignità si relativizza, diventa come  un albero grandioso ma con radici superficiali e tanti frutti marci. Bisogna essere  meritevoli di tali riconoscimenti e incarichi utili per la collettività solo se si è  virtuosamente degni e  senza vantarsi o impossessarsi di valori perenni, e senza  negare, misconoscere o sottovalutare  la dignità degli altri. Sono d'accordo con  Pascal che pensa che la dignità è un principio morale assoluto che si trova nel  pensiero, nella propria coscienza, quindi non cerca titoli e riconoscimenti, vantaggi o  medaglie dorate  ma deve essere uno stato naturale, un istinto inalterabile, un  dovere, un diritto di ciascun essere umano, una continua connessione con il divino  piuttosto che con il terreno. Quindi dobbiamo (pre)occuparci più della nostra  evoluzione spirituale che dell'evoluzione materiale, dobbiamo nobilitarci con il  pensiero, pensare e capire bene, avvicinarci alle verità e alle virtù, conservare e  manifestare la vera dignità umana. É questo il nostro ruolo e compito essenziale nella  vita e non è quello di "possedere le terre". Tra l'altro aggiungerei che la dignità  secondo me non ha religione ma tutte le religioni hanno dignità e non esiste vera  dignità senza rispettare la dignità degli altri .Spesso un incarico onorifico (sia politico che socio-economico) viene affidato anche a persone senza trasparenza morale, prive di una vera dignità , che in(coscientemente) minacciano, ostacolano oppure  calpestano la dignità degli altri solo perché hanno conquistato "grandezza", potere, autorità e diritto di decidere o governare; e allora a che cosa  dobbiamo rapportare la  vera dignità se non a qualcosa di infinitamente più grande di noi, qualcosa che ci  accomuna e a cui  apparteniamo ...al di là di questo infinitamente piccolo  insignificante ed effimero nostro corpo, al di là dello spazio e del nostro tempo..., se  non con il nostro grande ed immenso pensiero consapevole avvicinandoci  all'infinito, all’assoluto, all’eterno? Si nasce degni ma si deve conquistare la dignità  evolvendo spiritualmente. L'essere umano che cerca la dignità nel possedere titoli, onori, riconoscimenti, medaglie, posti elitari in società o ricchezze, non può essere  che un padrone spossessabile ...un re detronizzabile , un essere che si autolimita, un essere comunque mortale. I diritti umani come espressione della dignità possono  essere svalutati ignorati minacciati o calpestati da sistemi e  poteri governativi (che  si considerano degni di far tutto ciò) ma mai nessuno  potrebbe far lo stesso con il  nostro retto pensiero ed è sempre in questo che si trova la vera dignità. Io non cerco  di esserne un contenuto nei principi relativizzati...ma uno spirito contenente principi  assoluti ,eterni...quindi non voglio che un principio relativizzato contenga me... ma  preferisco che io contenga e comprenda principi veri assoluti ed eterni

A – Sei pittrice e attrice, anche poetessa.
Ho letto di te che sei nata in Romania e sin da piccola sei stata affascinata dalle icone: cosa pensava la bambina Mika, mentre guardava le icone? E com’è venuto il resto, che ha fatto di te una pittrice molto interessante?
M- Voglio specificare che dipingo e scrivo prima di tutto per me perché è questo il mio modo di essere ed esistere e non potrei fare a meno, non lo farò mai per conquistare titoli o fama o per arricchirmi; a me  onori e successo sono indifferenti. La mia complessa arte è il prolungamento della mia persona, sono nata cosi... non facilmente accontentabile , una sognatrice con  un'inguaribile passione nel sangue per l'arte in generale. Il mio primo amore è stato la danza classica che ho praticato per una decina d' anni, ma ho sempre avuto una sete di osservare le cose sia nel loro lato estetico che profondo e simbolico, capire ed estrarre l'essenziale ,esprimere il mio ritmo inquieto come un vulcano, come se dentro me c'era sempre qualcosa che cercava di uscire fuori dal mio piccolo corpo, farsi sentire e vedere. Disegnavo  ballerine dai 5 -6anni, ma era verso i 9-10 anni  il periodo in cui guardando icone sulle pareti della casa dei nonni ho preso la matita e fogli di carta per cercare di riprodurre quei dipinti così piccoli che a me sembravano troppo seri e pieni di segreti nascosti. Volevo capire meglio, mentre disegnavo , ciò che vedevo ...capire la magia ed i segreti di quei personaggi cosi seri e tristi, tanto che vedevo la nonna pregare ogni sera davanti a quei disegnini piccoli ... poi crescendo ho anche dipinto alcune icone ad olio ma senza mai fare di questa mia passione un profitto. Mi divertivo molto a fare e regalare i ritratti delle persone a me accanto . Poesia ho iniziato a scrivere nelle medie, in quel periodo di ricerche che una volta iniziato per me non è mai finito. Mi trovo in una continua ricerca di me, di conoscere e capire  
sempre e sempre per comprendere di più. Creando, recitando, ballando mi sentivo io ,mi sentivo vivere; qualcosa più grande del mio corpo c'era dentro me che urlava come dicevo, per uscire fuori.. Non mi sforzo per creare mai, non mi propongo questo; quando mi scuote l'inspirazione è l'idea che possiede me, io mi suppongo, prendo in mano matita e carta  e non importa sia notte o giorno, divento un fiume che scorre senza sapere dove finisce o in che cosa si trasforma, non appartengo più solo a me.. Non sono mai troppo contenta dei risultati però, guardo le mie opere sempre
con un occhio critico ed esigente e l'altro incantato, meravigliato; cerco la perfezione di un pensiero, dell'idea e la sua forma. Ho la tendenza di estrarre l'essenza e nello stesso tempo capisco che in quel momento è giusto esprimere solo quello, perché poi l'ispirazione arriva sempre a pezzi piccoli ma importanti come quelli dei puzzle ed importante è che ciascun pezzo sia giusto. Poesia, pittura ,danza, teatro, abitano forse da sempre in me come una complessa entità che mi possiede, si fa spazio dentro me, mi usa per prendere forza e  crescere, è come un miscuglio di tormenti meraviglia ed estasi. Non ho mai amato troppo imitare paesaggi di natura, ma sulla tela prediligo esprimere idee, concetti, stati d'animo diversi . E' vero, avendo frequentato un corso di teatro d'animazione (burattini e marionette) ho avuto anche la fortuna di recitare in una compagnia teatrale per ragazzi e bambini, interpretando diversi personaggi fiabeschi. Credo che anche la recitazione è un atto creativo ricco di forme espressive . Entrare in diversi ruoli (fortunatamente tutti positivi) e circondata dagli sguardi innocenti, luminosi e magici dei bambini...mi faceva sentire come una bambina grande, magica e felice.Ho lavorato come attrice amatoriale ed è stato un periodo pieno di gioia e soddisfazioni perché recitare davanti ai bambini e ricevere i loro sorrisi, la loro gioia e i loro applausi  è una cosa veramente emozionante e molto gratificante.

A- Scrivi: “…e un mondo senza arte sarebbe uno quasi invisibile, quasi impercettibile”. Si potrebbe obiettare che il mondo è già di per sé un’opera d’arte e quindi non ci sarebbe invece alcun bisogno d’altro. Puoi spiegare cosa intendi con questa frase?
M- Hai ragione ,spesso prendo le cose con troppa filosofia e in questo caso pare che sono stata soggettiva, perché l'idea che avevo espresso in quel momento non può essere valida per forza per tutti; mi riferivo al mondo apparente e spiego cosa intendevo: il compito dell'arte dovrebbe essere quello di mostrare l'essenziale che c'è in ogni cosa, penetrare con lo sguardo il visibile, scavare e portare alla luce, rappresentare, esprimere anche l'invisibile, l'inaudibile... l'arte può abbellire le rovine, una tempesta, ma può dare anche suono e ritmo ai colori e alle forme e colori e forme ai suoni... può darci una mano a guardare oltre le apparenze, creare ordine nel caos e anche caos nell'ordine. Hai presente un cieco che non può godere della luce delle forme, dei colori, delle bellezze e delle bruttezze del mondo? L'arte è forse anche come lo sguardo del cieco sinestetico che percepisce  diversamente ma più chiaro ciò che non riescono a percepire molti vedenti. Credo sia questa la metafora più adatta per quello che volevo dire.

A- Raccontaci in breve la tua arte, o meglio le tue arti: pittura, recitazione, poesia…
M- Non esiste arte  senza una continua avida ed instancabile ricerca di verità, del ritmo, della bellezza. Una buona opera d'arte sia poesia che pittura deve avere qualcosa di molto profondo naturale ed autentico. Altrimenti cos'è se non una banale descrizione, una banale imitazione? Per me è sempre come un parto ogni mio lavoro creativo: dentro c'è la mia vita, c'è riflessione, realtà ed anche dolore e felicità; ed anche se non c'è perfezione c'è ricerca, c'è sogno... e pensiero che esplode e prende forma o parola... a volte mi sento entrare negli abissi a cercare la luce..; e c'è il bisogno... un grande bisogno e una grande sete di tutto ciò.  Ci tengo tanto alle mie passioni e alla mia autenticità e non sarei me stessa  senza  queste parti di me... ma il mio orgoglio e la mia onestà non mi permetteranno mai di comprare un riconoscimento, un titolo, una reputazione, un posto; preferisco piuttosto regalare i miei lavori ogni tanto a persone che li apprezzano. Nei nostri tempi credo che non si capisce più bene cosa sia l'arte, ed è chiaro che assistiamo ad una dolorosa caduta dei valori; mentre i veri valori si perdono... i falsi valori guadagnano spazio, prendono forza e visibilità, tutto si compra tutto si vende, il falso sostituisce il vero e ha tutte le porte aperte. Vivere d'arte ed affermarsi in questo ambiente rimane un sogno per i poveri onesti e un'ambizione e un grandioso traguardo per quelli che hanno una grande dosi di ipocrisia e come asso nella manica non il talento ma tanti soldi da pagare.

A- Dalla Romania ad Alessandria; senza voler entrare nel tuo privato, potresti dirci qualcosa riguardo a questo passaggio? Intendo riferirmi alle emozioni e alle riflessioni che lo hanno accompagnato. Ovviamente non sei obbligata a rispondere, se ritieni che la domanda sia indiscreta.
M- Sinceramente non ci ho pensato troppo prima di decidere di venire a vivere in Italia . C'era il mio marito che lavorava ad Alessandria da qualche anno poi abbiamo deciso insieme alle mie bimbe di spostarci anche noi per riunirci tutti . Nessuna difficoltà, nessun ripentimento né paura, niente shock culturale. Ho imparato subito l'italiano con piacere e non percepivo nessuna differenza tra me e gli esseri qui viventi. Una vita normale, sono rimasta la stessa persona prima di tutto impegnata a cercare se stessa indipendentemente dal posto geografico in cui si trova, persona che cerca le
somiglianze e i pregi piuttosto che  le differenze o i difetti negli altri. Facendo la casalinga e l'educatrice delle mie figlie, ho continuato nello stesso tempo anche a dipingere e scrivere, frequentare  un corso di tecniche di pittura murale, leggere tanti libri in italiano per imparare bene la lingua, tradurre le mie opere, partecipare ad alcuni seri concorsi letterari, mostre  di pittura... pubblicare qualche poesia...

A- Che progetti hai in cantiere?
M- Per il futuro ho soltanto speranze presenti ,vivo un presente indefinito. Mi vedo però dipingere su muri ....e pubblicare i miei libri. Per quanto riguarda il teatro, mi piacerebbe recitare in una compagnia teatrale anche qui in Italia e non escluderei questa possibilità nel futuro .

A- Vorresti allegare qui due tue opere, scegli tu se debbano essere dipinti o poesie o altro, e parlarne?
M-
Felicità
    
La felicità? Un strano volatile esposto nel centro della gabbia-museo...
Sembra dipinto in camaleontici colori ,
dalla mano di un cieco ironico pittore ...
Accano a lui vi giacciono scheletri di fate una volta seducenti;
dai mondani piaceri rimasti sono dei disegni strampalati incisi su muri elevati.
Diversi cocci di speranze, sparsi e dappertutto accalati ,
in mucchi infiniti stanno i sogni frantumati...
e tutt'intorno sogghignano vetrine di specchi brillanti.
Sarà l'amore la porta della celebre gabbia-museo
in cui il strano camaleontico uccello...
al nostro sguardo è mite prigioniero?
Sarà l'amore l'unica entrata... trovata nella stessa uscita sempre ricercata?
Tu dici che il volatile ha solo piume rosse...
alcuni dicono che fosse verde ,altri blu ..
ma io lo vedo tutto in bianco abbagliante ogni fuggente volta;
e scettica lo sguardo mi raccolgo e poi lo ricompongo:
il volatile è astratto, mi dico, e a te non mi oppongo.


  
La bellezza prigioniera del tempo-olio su tela 50x70


Per un attimo si è presa la Bellezza tra le braccia ..e l'ha portata cosi inquieta… dentro la luce gialla...(Mika)

Bello e sublime ,nel linguaggio di Schiller sono due geni nel aspro cammino della vita :
«Due sono i geni che la natura ci ha dato come compagni lungo il cammino della vita. Il primo, socievole e benevolo, con il suo lieto agire abbrevia il nostro viaggio faticoso e rende lievi le catene della necessità, guidandoci tra diletti e celie fino ai punti pericolosi in cui dobbiamo agire come puri spiriti e abbandonare tutto ciò che è corporeo: fino al riconoscimento della verità e dell’esercizio del dovere. Qui ci lascia, giacché il solo mondo sensibile è il suo dominio, e la sua ala terrestre non può condurlo al di là di esso. Ed ecco che ora avanza il secondo, grave e taciturno, e ci porta con il suo braccio possente al di là dell’abisso vertiginoso»  Schiller-Del sublime

A - Grazie Mika, sei stata molto gentile. Ti auguro il successo che meriti e tutto ciò che desideri.
M - Grazie Annalisa per la tua gentilezza e pazienza


15 Aprile 2016



Mika Ciobanu
"Me and I"




domenica 3 aprile 2016

Intervista a... Graziella De Chiara

Graziella De Chiara, classe 1970, insegnante.
D: Qual è l’età dei tuoi alunni? È un lavoro che ti appaga? Quali sono le gioie e i dolori della tua categoria?
R: Insegno alla scuola primaria e attualmente ho una classe quinta, quindi alunni di dieci anni. Lavoro a Scampia da tre anni, un quartiere di Napoli dove le difficoltà non sono poche. Ma è proprio questo che mi incita a rimanere. Sono un’ insegnante di sostegno e gli alunni che spesso mi vengono affidati presentano bisogni diversi. Mi piace essere per loro l’amica, la confidente, fare lezione in modo sempre diverso, che li possa anche divertire mentre apprendono. L’integrazione diviene più semplice in questo modo perché si coinvolge l’intera classe. Certamente mi trovo ad affrontare anche situazioni particolarmente complesse ma non sono il tipo di persona che si arrende facilmente. Sono molto combattiva ma allo stesso tempo ho un ottimo rapporto con i genitori e questo è molto importante nel mio lavoro.

D: Hai partecipato a “Poeti per il sociale” con le poesie “E vibra l'anima" e “Viaggio", direi delle poesie introspettive. In che modo queste due poesie sarebbero da ricollegare al tema dell'evento, la poesia sociale?
R: Interagire con più persone nel sociale mi ha dato  l’ opportunità di conoscere punti di vista diversi che accomunati nella poesia sono liberazione dell’anima in tutti i sensi. Poeti per il sociale è stata un’iniziativa  grandiosa direi. Le mie poesie sono appunto pensieri interiori che rappresentano il vissuto in una società complessa.
“ Viaggio” ad esempio, scritta in metropolitana (mi capita spesso di farlo), mentre mi recavo al lavoro e dove nella corsa affannosa i pensieri si affollano nella mente e allora scrivo, me ne libero.

D: Hai mai pubblicato? Hai altri interessi, oltre la poesia? Se ho ben capito, hai un figlio. Che età ha? Sa che scrivi? Esprime delle opinioni su questa tua passione?
R: Non ho mai pensato di pubblicare le mie poesie anche perché sono molto critica con me stessa. Chissà forse un giorno! Scrivere non è l’unica passione che ho. Amo molto la musica, mi appassiona il canto e ho partecipato da ragazza a diverse manifestazione canore. Mi piace dipingere, creare, tutto ciò che riguarda l’arte insomma.
Ho un figlio di 16 anni che mi sostiene in tutto ciò che faccio. Siamo molto legati, mi segue su facebook e non mancano i complimenti per le mie poesie.  Mi piace coinvolgerlo spesso chiedendo la sua opinione su ciò che scrivo. E’ un ragazzo che si esprime benissimo, ho letto alcuni  suoi pensieri davvero belli e ricchi di emozioni.

D:  C’è un'altra poesia che ti piacerebbe far conoscere al pubblico di “Poeti per il sociale”? Scrivila qui e commentala, se vuoi.
R:
Sogno incatenato

Ho cercato nella mia anima
tra parole e lacrime amare.
Nel silenzio, la solitudine
ha il sapore di te,
che ti allontani.
Ho visto occhi distratti
lontani dal cuore,
che stringo a me
ignara del domani.
Solo parole, nient’ altro
scorrono sulla tela
dipinta con piume
a più colori,
mentre il ritratto,
perde tutto ciò
che ho lasciato
scorrere col tempo.
E non c’è più tempo!
I sogni restano incatenati
in un letto vuoto
ed io, che mi affanno,
a scuotermi di dosso
tutto ciò che avevo in mente.
Restano i sogni
di un giorno ad occhi chiusi
tra rose rosse e spine affilate.

D: Quali temi prediligi nello scrivere? Quali ambienti? Hai qualche progetto in procinto di realizzare?
R: Non scelgo un tema per le mie poesie né gli ambienti, scrivo ciò che in quel preciso momento mi emoziona sia in positivo che in negativo.
I miei progetti per il futuro sono diversi, ma non escludo quello di poter pubblicare un libro di mie poesie.
Mi piacerebbe poter lasciare un giorno qualcosa di me, qualcosa che possa far riflettere su come una donna possa riuscire ad andare avanti tra mille difficoltà. Vorrei dedicarlo appunto a tutte le donne, “ quelle come me”…che sono tante.

Grazie di aver partecipato a Poeti per il sociale!

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Le poesie di Graziella  De Chiara per “Poeti per il sociale”

Mi chiamo Graziella De Chiara
Ho 45 anni e insegno alla scuola primaria.
Scrivo ciò che l'anima riflette su un foglio di carta (parole di una mia poesia) quello che a voce non riuscirei a dire...libero i pensieri che affollano la mente per non morire dentro...

E VIBRA L'ANIMA...


Vivo di emozioni
sguardi a luci spente
dove gli occhi fissano tra il buio
lo splendore delle stelle...
Scrivo ciò che l'anima
riflette su un foglio di carta
dove i pensieri si mescolano
ai battiti incessanti
del cuore...
Accarezzo le giornate
senza Sole
con ricordi impressi
nella mente...
La musica mi culla
nelle notti insonni
con note delicate
colorate di magica armonia...
Una lacrima si fa viva
mentre cerco di lavarla
col sorriso...
E vado avanti...
Non mi fermo...
Non dimentico ma tremo
dei chissà e dei perché...
Il vento inizia
col suo canto
a danzare...
e fra gli alberi
le foglie fa tremare...
Tutto muta
in quel sordo silenzio...
È notte...
porto a dormire
i miei pensieri
abbracciando la luna
che mi guarda...




VIAGGIO



Fasci di luce
attraversano i vetri
di quel treno affollato
dove ogni volto è segnato.
Sguardi stanchi...spenti...
persi tra mille pensieri.
Un brivido attraversa
i miei sensi
mentre la musica
che ascolto
mi invia messaggi
di emozioni indelebili...
Emozioni lasciate al tempo
quel tempo che spesso
avanza senza fiato.
Giornate trascorse
nella delicatezza
di una dolce malinconia
dove gli abbracci
sono pugni allo stomaco
dove le carezze restano
solo nei ricordi
Scrivo e accartoccio la mia anima
ma non mollo quel tempo
che mi scorre davanti agli occhi
come un fulmine
Affronto ciò che vivo
non risparmio le forze
Ho la forza che non
mi abbandona...
La terra mi vibra sotto i piedi...
e io...
Io aspetto che mi spinga...

Graziella De Chiara

venerdì 1 aprile 2016

Intervista a... Carla Spinella



Carla Spinella, docente di Italiano e Latino, docente di scrittura creativa e interpretazione di testi teatrali al Liceo scientifico/classico "Salvador Allende" , all'Associazione "G. Puecher", al Cam di V.le Tibaldi,41, laureata in lettere classiche con specializzazione in Glottologia. Nata in Calabria, laureata in Sicilia, residente in Lombardia; scrittrice e poetessa.

D- Hai partecipato a "Poeti per il sociale" con due poesie molto belle: "Tutto uguale?", nella quale, a dispetto di chi descrive l'Italia come una nazione in cui tutto è da cambiare, ne sottolinei l'ospitalità e la grande umanità nei confronti di chi è esule. Di questa poesia, in particolare, mi colpiscono i versi “ E mi vergogno, se ci penso,/dei miei lamenti di paura/di perdere il di più” e mi farebbe piacere se li commentassi; e "Turista di lunga percorrenza", malinconica riflessione di persona disillusa, che ha creduto negli ideali e nei sogni della giovinezza e poi si trova nella realtà di un mondo inquinato dove non sa più a cosa credere.
Vuoi aggiungere qualcosa? E perché hai partecipato a "Poeti per il sociale"?
R- Purtroppo si tende a guardare la realtà e a leggerne i risvolti con lo sguardo volto ai propri interessi, per cui se ne vede la gravità a seconda che si venga o no toccati o, addirittura solo sfiorati nei beni materiali. Perciò una persona ,che, per empatia o semplice sensibilità, sente il male degli altri, non può che vergognarsi delle proprie meschine paure di perdere anche una piccolissima parte dei propri vantaggi.
Ho partecipato a Poeti per il sociale per fare sentire a derelitti ed egoisti la mia presenza accanto a chi è più sfortunato di me, che già non sono una "ricca", dovendo aiutare  con la mia limitata pensione d'insegnante, due figlie molto brave ma senza uno stipendio fisso.

D- Hai conseguito la specializzazione in Glottologia. Cosa ti affascina di questa branca?
R- L'idea di salvare dalla scomparsa lingue moribonde come il grecanico di Calabria (argomento della mia tesi di laurea) che oggi sopravvive a singhiozzo,  grazie a qualche poverissima associazione e a pochi conoscitori, tra i quali io mi affanno a scrivere in lingua minoritaria poi a tradurre in italiano poesie di argomenti vari.

D- Dalla Calabria a Milano, passando per Messina: emozioni, riflessioni, impressioni, ricordi ecc.
R- Premettendo che Milano ben presto mi si è mostrata accogliente come casa mia, anzi capace di apprezzare e valorizzare la passione del mio lavoro d'insegnante, ho un bel ricordo della Calabria, che mi ha riservato premure materne quando, dopo decenni di lontananza,  ci sono tornata, a partire dal 2011, per presentare i miei libri, scritti a Milano.  Anzi proprio a Reggio Calabria mi è stato attribuito il primo premio alla carriera  (precisamente il " Giuseppe Calogero" cui hanno fatto seguito, come riconoscimenti alla carriera, l' Anassilaos (Reggio di Cal.), il Nicolaos Arghiropoulos (Montebello Jonico) il Delia (Bova Marina). Negli stessi anni  (dal 2012 al 2016 ) mi venivano assegnati 32 premi per poesie edite (in volume) e inedite (oltreché per alcuni racconti)  in varie parti d'Italia.

D- Hai una terza poesia che vorresti far conoscere? Scrivila qui e commentala.
R- Sulla pedofilia: 

L'ECO DI UN PIANTO  

Si coglie nell'aria d'un crepuscolo 
precoce un'eco d'infantile pianto

E vedi un bimbo 
che impaurito fugge 
da una casa nel bosco 
col sangue che copioso 
scorre dal naso 
mescolato a un ruscello 
di lacrime e di muco

Si solleva a sussulti 
la maglietta nella corsa
affannosa e poi incespica
il bimbo e cade, con violenza
battendo la nuca su una roccia
coperta di foglie e di rami

Lo trova all'alba
un cacciatore di frodo
e invano si adopra
per ridestare la vita 
nel corpo indifeso che poi
rattrappito consegna 
alla macchina istituzionale

S'accanisce per giorni un camice bianco a strappare
risposte all'immobile corpo
sul tavolo freddo e muove
allo scopo le mani sapienti 

Ma nessuno riaccende la luce 
negli occhi di cielo che prima
hanno visto l'orrenda azione
di un'anima infame 
e ora non sanno gridare
lo strazio.


 Credo che qualsiasi commento sia superfluo, tanto empaticamente si comunica  quello strazio a ogni essere normale.

D- Hai scritto alcuni libri, tra cui uno che raccoglie gli esercizi di scrittura creativa dei tuoi allievi. Un cenno alle tue opere, con particolare riferimento all'ultima nata, che se non erro è ""Fatti speciali di gente comune", edito da La Vita Felice, Milano, 2016.
Ti chiedo di parlarne come se dovessi convincere i lettori  a leggerlo.
R-Ho cominciato col pubblicare raccolte poetiche (Poesie, Gabrieli , Roma, 1970; Eva Ostinata, La Vita Felice; Milano, 2011; Il Canto dell'Assenza, Leonida, Reggio Cal., 2013; Di nuovo in volo, La Vita Felice, Milano, 2014, Kùe tin fonìmmu, Apodiafàzzi, Bova Marina, 2015. Nel 2014 è stato pubblicato, grazie a un mio ex allievo, dott. Giovanni Nucera, felicemente ritrovato a Reggio durante la presentazione di Eva Ostinata, un volumetto( intitolato La poesia Di Carla Spinella dalla Calabria grecanica all'Europa, comprendente, oltreché testimonianze di alunni e colleghi, anche giudizi di critici e circa 15 mie poesie in lingua italiana e in grecanico), La Ruffa editore, Reggio Cal.).
Nel 2016 ha visto la luce per la casa editrice "la Vita Felice" il primo volume in prosa, appunto  "Fatti speciali di gente comune", ventidue racconti, di cui ognuno è indipendente, ma può essere letto come il singolo capitolo di un romanzo che percorre l'esistenza di  personaggi di una famiglia normale, lungo lo spazio di due generazioni. La prima parte si svolge in una zona specifica della Calabria e i personaggi appartengono alla stessa famiglia. La seconda parte si svolge a Milano, dopo il trasferimento di Carola, in zone diverse della città e riguarda figure anche estranee ma che interagiscono con la protagonista, irrobustendone la personalità.
I volumi che raccolgono poesie e prose dei miei allievi di scrittura creativa sono finora sette, di cui solo il primo contiene esercizi di scrittura. Tutti, tranne uno, prefato da un critico letterario, presentano una mia introduzione accompagnata negli ultimi tre anni da un  testo poetico, scritto appositamente da me.


- Grazie per avere partecipato a Poeti per il sociale!

****************
Le poesie di Carla Spinella per "Poeti per il sociale"



Carla Spinella da otto anni insegna scrittura creativa e recitazione teatrale presso varie Associazioni. Ha pubblicato con editori diversi sei raccolte poetiche e ottenuto 35 premi.


TUTTO UGUALE?


In ogni terra ho camminato
usando il mappamondo,
con la testa e il cuore

Bellezze d'incanto
ho immaginato,
come al mio Paese
eppure diverse; miseria e povertà
che dappertutto in maggioranza sono
ma più nere in certi
luoghi e più perverse;
luci e splendori
come al mio Paese,
ma più sfacciati e lontani
dalla gente scarruffata
che non ha pane né casa,
vive in tuguri e beve acqua
da fogne a cielo aperto
avvelenata

E mi vergogno, se ci penso,
dei miei lamenti di paura
di perdere il di più
e delle critiche rivolte
a quest'Italia, sì, bugiarda
corrotta e fanfarona
che però a tutti i poveri
o presunti tali in fondo
in fondo assicura assistenza
e carità.


TURISTA DI LUNGA PERCORRENZA


Seguivo un giorno le farfalle
senza correre, pacata
aspettando che posassero
per suggerne il succo
e rinnovarsi, volando più lontano

Smisi più tardi d'inseguire
i sogni; era finito il tempo
d'oro delle smaglianti ali
dispiegate al sole

Andavo alla deriva
opaca turista
di lunga percorrenza
che viaggia ma non sa il perché
e suo non riconosce
un mondo inospitale

Guardo ora i fiori e mi soffoca
inedita fragranza
che s'inquina mescolata
al diserbante e intossica
le fruscianti vite
di piante e maggiolini
che lente si concedono
al pallido sorriso della luna
nella città che corre abitata dal cemento,
mentre io cerco disperata
di lasciare traccia d'un Io
che incontrollato si sfaccetta.

 Carla Spinella