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mercoledì 23 marzo 2016

Intervista a... Ileana Zara


D- Ileana Zara, 62 anni, di Carbonia, ma residente in Emilia Romagna. Carrellista “in un'azienda che prima  era mia”. Nella breve biografia scrive che ama  "l'intimità e il calore che mi dà la poesia"e scrive "con sincerità in una sorta di generoso  egoismo". Ha partecipato a " Poeti per  il sociale" con due poesie: "Ringrazio la  sorte" , nella quale una donna, vittima della brutale  violenza del marito, si "rallegra" amaramente  della improvvisa morte di questi, che lo coglie fermandone i  gesti forse di nuova violenza, forse di richiesta di aiuto;  "Un sogno finito in mare" , che forse si presta a  varie interpretazioni, ma che è inquietante comunque la si  legga; vuole commentare le sue poesie?
R- Sono sempre in imbarazzo nel commentare le mie poesie. Non so perché e chiedo venia se non sarò convincente . 
Comunque ci provo: In "Ringrazio la sorte" ho voluto affidarmi alla sorte come una forma di giustizia divina, considerando che quella terrena è inesistente o quasi. E' così difficile per molte donne, addirittura impossibile, riuscire a  denunciare le violenze subite in famiglia, fisiche e non solo.
Trovare il coraggio per uscire da una situazione di subalternità nei confronti del marito o compagno non è mai facile.
I motivi sono vari e tanti, soprattutto culturali. Per fortuna le cose stanno cambiando. Lentamente ma stanno cambiando.
"Un sogno finito in mare"  è un’altra storia di violenza. Quella che costringe le persone a rischiare la propria vita e quella dei propri figli per una speranza di vita senza guerre o atrocità  di ogni genere.

D- La violenza domestica sembra essere molto più  diffusa di quanto appare, spesso tenuta nascosta per  proteggere i figli, o per vergogna, o per timore di nuove  violenze. Quale potrebbe essere una soluzione a questa piaga  universalmente diffusa?
R- Credo che la soluzione sia lontana ma possibile. Ognuno di noi può contribuire nel piccolo attraverso l’educazione dei nostri figli nel rispetto della persona con convinzione e impegno costante.

D- Scrive di essere carrellista in un’azienda  che prima era sua. Come mai ha voluto rendere pubblico  questo fatto? Che retroscena ci sono nel mondo del lavoro,  senza voler scendere nel suo privato?
R- Semplicemente perché è vero ed è quello che faccio.
Le aziende nascono e in periodi di crisi, come quella che stiamo attraversando, qualcuna muore. Come la mia.

D- Ha una terza poesia che vorrebbe far  conoscere? La scriva e la commenti.

R-“La mia poesia”

La mia poesia non mi somiglia affatto
lei di certo è tutta un’altra cosa.
Non è mia amica, neppure la conosco,
non so perché mi resti accanto.

Di me e con me si nutre,
sopravvive nelle mie emozioni
riempiendosi la bocca di parole
quelle che adesso ho già dimenticato

 A volte mentre sogno mi consola
e mi protegge, perché solo nei  sogni
io sono quella cosa.

Scriverla è stato facile. In pochi minuti, di getto.
Vorrei mi  succedesse più spesso. 

D- Scrive "con sincerità in una sorta di  generoso egoismo". Cosa intende dire? Che il poeta è  in realtà un egoista e un egocentrico e forse un po' narcisista? O che altro?
- Credo di poter parlare solo di me dicendo che solo attraverso la poesia riesco a dare tutta me stessa a me stessa e a coloro che vogliono conoscermi più a fondo. Colpa della timidezza, forse.

R- La ringrazio per avere partecipato a "Poeti  per il sociale".
- Sono io che ringrazio lei per avermi dato questa opportunità. Onorata d’avere partecipato.

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Poesie di Ileana Zara per "poeti per il sociale"

Mi chiamo Ileana Zara; sono nata in Sardegna, precisamente a Carbonia. Sono una nonna di 62 anni e vivo in Emilia Romagna. Lavoro come carrellista in una Azienda che prima era mia. Amo l’'intimità e il calore che mi dà la Poesia. Scrivo semplicemente con sincerità soprattutto per conoscermi profondamente e per tutte le persone che desiderano farlo. Credo che il mio scrivere sia una sorta di generoso egoismo.

RINGRAZIO LA SORTE. 

Non fingo. Lo vedi? Non piango
rido persino guardandoti ora
coperto di terra
e nel fango hai vissuto
bevendolo tutto
succhiando la vita
la mia mia.
Ti hanno trovato disteso
morto di infarto
io di fianco svenuta
gonfia di lividi per le solite botte.
Le braccia allungate tese le mani
sembrava  m'han detto cercassi il mio viso
chi sa
se per stringermi il collo
o chieder perdono
Oramai non importa
il tuo tempo è scaduto.
Sorrido ai cipressi
calpestando per l'ultima volta
le foglie sul viale
e ringrazio la sorte.

UN SOGNO FINITO IN MARE

Ricordami cosa sognavo, adesso
che in fondo al mare non esisto.
L'acqua torbida degli abissi
non ha fatto di te un eroe
né di me una sirena.
Quaggiù siamo in tanti
soli senza rimorsi
con ancora atroci crampi
nella bocca
nello stomaco.

Ileana Zara

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