Silvia Brigitte Del Gaudio |
INTERVISTA A SILVIA BRIGITTE DEL GAUDIO, autrice della pagina di delizie "Fusa in cucina"
D. - Buonasera Silvia, desidero prima di tutto ringraziarla per avermi concesso questa intervista.
Nata in Francia, un nome in parte francese e un aspetto che mi ricorda le fanciulle di Renoir.
Ci vuole raccontare brevemente la sua vita?
R.: Buonasera Annalisa grazie a lei di aver valutato la mia storia interessante da doverle rilasciare un’intervista. In effetti, alla nascita entrambi i miei nomi erano francesi mi chiamo Sylvie e Brigitte per un vezzo di mio padre cui piacevano due artiste francesi, molto in voga negli anni ’60, che erano la Vartan e la Bardot. Ritornata in Italia all’atto della registrazione, il primo è stato tradotto in Italiano e il secondo è stato lasciato in francese. In Francia ho vissuto circa cinque anni, ma mi sono bastati per innamorarmi perdutamente di quella che considero la mia terra alla stregua dell’Italia. Ci sono tornata da adulta diverse volte nel corso degli anni, ogni volta che ho potuto e ho cercato di conoscerne i posti più belli. Il mio sogno nel cassetto resta tornarci, magari a vivere, in un bel mas provenzale con una stupenda vista su un campo di lavanda, ma con un marito Irpino doc, attaccato altrettanto alla sua terra, credo che resterà solo un sogno!
D. - Due grandi passioni: la cucina e i gatti. Cos'hanno in comune?
R. : In modo diverso, ma hanno molto in comune. In effetti per me cucinare e, logicamente mangiare, equivale allo stato di benessere che prova un gatto quando fa le fusa e al piacere che prova un umano a riceverle. Vivo con dieci di loro ed ho imparato ad apprezzare questi felini, considerati magici dalla notte dei tempi, perché sono stata stregata dal loro essere indipendenti, eleganti, affascinanti, difficili da conquistare ma, contrariamente a quanto si pensi, molto amorevoli quando si è acquisita la loro fiducia.
D. - Ha creato una pagina Facebook molto accattivante, intitolata “Fusa in cucina": atmosfere romantiche, porcellane decorate, tovaglie ricamate fanno da sfondo a pietanze e dolci curati nell'estetica e, immagino, anche nel gusto; per lei è indispensabile che un alimento venga presentato accompagnandolo con cose belle?
R.: Certo per me vale il famoso detto “anche l’occhio vuole la sua parte”. E poi le porcellane vintage inglesi, pizzi e merletti della nonna fanno parte di un’altra delle mie passioni. Ispirata dalla parte francese che è in me, cerco di curare la presentazione dei piatti, come fanno gli chef francesi! Adoro i dolci, anche se non disdegno i piatti salati, mi piace sperimentare ma, nello stesso tempo, sono legata ai piatti della tradizione irpina, che preparo spesso.
"Fusa in cucina",
D. - È stata coinvolta nella terza edizione del concorso “Avellino in versi", ideato da Maria Ronca, per quanto riguarda il rinfresco che verrà offerto ai presenti: è previsto che lei prepari qualcosa? Ha già pensato a cosa preparerà?
R. : No sinceramente non ci ho ancora pensato anche perché la cucina, come tutto ciò che faccio, è frutto d’ispirazione quindi vedrò al momento.
D. - Segue con passione gli incontri culturali della associazione di promozione sociale “Il bucaneve", anche questa creata da Maria Ronca, che ad Avellino riunisce poeti e artisti vari: lo fa per stare con gli amici o perché ama anche altre forme artistiche, oltre quella culinaria? Lei crede che l'arte abbia il potere di migliorare la società?
R.: Sicuramente stare insieme con altre persone con cui si hanno interessi in comune è molto piacevole. Amo la poesia, anche se non scrivo, e amo molto la pittura specie quella di Claude Monet che con le sue ninfee, mi ha sempre affascinato molto, tanto da portarmi, in una tappa dei miei viaggi, proprio a Giverny, dove ci sono ancora la sua casa e il suo giardino per vedere da vicino la bellezza che lo ispirava nel dipingere i suoi quadri. Credo che per amare l’arte bisogna essere dotati di molta sensibilità e, quindi, questa caratteristica se applicata nella vita di tutti i giorni potrebbe sicuramente migliorare la nostra società, spesso superficiale ed incapace di apprezzare la bellezza che ci circonda. Io spesso resto rapita da un tramonto, da un fiore, dalla bellezza di un paesaggio e mi sento ricca nel poter godere semplicemente di queste meraviglie che non costano nulla, ma donano grandi emozioni.
D. - Per concludere: c’è un piatto che le riesce particolarmente bene, per il quale ha un segreto che lo rende speciale?
R. L’ingrediente fondamentale in ogni gesto della vita è l’amore, credo che possa rendere speciale ogni cosa! Adoro cucinare per chi amo e quindi quando lo faccio ci metto questo semplicemente! Nessun segreto o pozione magica, quindi, solo passione e amore che spero di trasmettere a chi gusta i miei piatti, e, se non dovessero piacere, si può sempre migliorare, resta l’essere stata felice nel prepararli e si sa la felicità di questi tempi è molto rara!
-Grazie della sua cortese disponibilità!
-Grazie a lei, spero di essere stata all’altezza delle aspettative!